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Testato presso l’Osservatorio Climatico ENEA di Lampedusa un innovativo sistema ibrido per ridurre la spesa energetica delle piccole isole italiane, tutelando ambiente, sicurezza e benessere abitativo

È questo lo scopo del progetto che ENEA ha avviato nell’ambito delle attività del programma di Ricerca di Sistema Elettrico che promuove l’efficienza energetica come strumento per la decarbonizzazione del sistema energetico.

L’obiettivo del sistema ibrido

Al fine di garantire alle piccole isole una completa autosufficienza nella produzione di acqua calda sanitaria, è stato testato presso l’Osservatorio Climatico ENEA di Lampedusa un innovativo sistema ibrido, composto da un impianto fotovoltaico di piccola taglia (1,74 kWp), un inverter ibrido, una pompa di calore con accumulo da 200 litri e un sistema di accumulo a supercondensatore da 3,6 kWh.

Lo scopo è quello di individuare la taglia minima dell’impianto fotovoltaico in combinazione con la pompa di calore per consentire un’elevata autosufficienza nella produzione di acqua calda, oltre a determinare il mix tra accumulo di energia elettrica e termica per rendere più efficiente l’intero sistema, dalla produzione al consumo di energia.

“Nelle piccole isole del Mediterraneo la produzione di acqua calda sanitaria e la climatizzazione impattano in maniera significativa sulla domanda energetica, sia nel settore residenziale che turistico. Studi recenti hanno mostrato che circa il 40% dei consumi elettrici degli utenti residenziali è infatti attribuibile alla produzione di acqua calda, con picchi significativi durante la stagione turistica”, ha spiegato Biagio Di Pietra, responsabile del Laboratorio ENEA Soluzioni integrate per l’efficienza energetica.

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Cosa hanno evidenziato i risultati

I test hanno permesso di verificare la capacità del sistema di produrre efficacemente acqua calda quando necessario, spostando la domanda di energia elettrica nei periodi di picco di produzione e minimizzando lo scambio con la rete, con valori di autoconsumo pari al 63% dell’energia prodotta.

I risultati hanno inoltre consentito di identificare alcuni elementi da migliorare per adattare il sistema agli impianti esistenti sull’isola e garantire la replicabilità in contesti territoriali simili.

“Nelle reti elettriche delle piccole isole, che hanno dimensioni ridotte, è più complesso gestire l’intermittenza della generazione da rinnovabili, così come i picchi di domanda”, ha spiegato Francesco Baldi del Laboratorio ENEA Soluzioni integrate per l’efficienza energetica. “Per ovviare a questo problema abbiamo utilizzato dei sistemi che regolano in automatico l’immissione della generazione elettrica in rete, programmando i carichi grazie ad accumuli termici e a dispositivi smart, controllati dal sistema e non dall’utente, al quale viene comunque garantito massimo comfort.”

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