
- 03/04/2025
- Redazione
ANIE Rinnovabili, Osservatorio FER: nel 2024 prosegue la crescita del fotovoltaico, ma non basta
L’energia da fonti rinnovabili sta dimostrando il suo ruolo strategico per la transizione ecologica, dimostrando, tra l’altro, l’impatto che potrebbe avere sui prezzi contribuendo alla riduzione del prezzo dell’elettricità.
E’ quanto emerge dall’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Confindustria, sulla base dei dati di Terna. Nel 2024, il prezzo medio dell’energia elettrica su MGP è sceso del 18%, passando da 127,4 €/MWh nel 2023 a 108,5 €/MWh. Questo calo è in parte attribuibile all’aumento della produzione da rinnovabili, che hanno costi marginali più bassi rispetto alle centrali termoelettriche.
In un mercato in cui il prezzo dell’energia si forma sulla base del “system marginal price”, questo significa che quando aumenta la produzione di energia rinnovabile, il prezzo dell’elettricità tende a diminuire.
Credit: Anie Rinnovabili – Osservatorio FER
Il trend, noto come merit order, mostra chiaramente che all’aumentare della quota di energia rinnovabile, il prezzo dell’elettricità tende a diminuire.
Il fotovoltaico traina la crescita delle rinnovabili
Il 2024 si conferma, quindi, un anno positivo per le energie rinnovabili in Italia. La capacità di generazione è aumentata di quasi il 29%, con una crescita del 25% nella nuova capacità installata e un repowering che ha raggiunto +68%.
Il fotovoltaico è il principale motore della crescita, contribuendo al 90% della potenza nelle nuove installazioni e al 97% nei progetti di repowering.
Dall’Osservatorio risulta che nel 2024 le nuove installazioni di fonti rinnovabili hanno raggiunto un totale di 6.664 MW. Il fotovoltaico ha trainato questo risultato con 5.999 MW, seguito dall’eolico con 612 MW, mentre idroelettrico e bioenergie hanno contribuito rispettivamente con 28 MW e 25 MW. Se si considerano anche i potenziamenti e le dismissioni degli impianti esistenti, la potenza complessiva installata ammonta a 7.480 MW. In questo scenario, il fotovoltaico tocca i 6.795 MW, l’eolico i 685 MW, l’idroelettrico 27 MW e le bioenergie registrano un decremento netto di 27 MW, con un aumento di 25 MW compensato da una dismissione di 52 MW.
Al 31 dicembre 2024 il totale di impianti rinnovabili installati in Italia è di 73,520 GW, distribuiti su 1.893.111 impianti.
Il trend di crescita registrato conferma le previsioni contenute nel DM Aree Idonee, ma comunque siamo ancora sotto i 10 GW/anno che servono per raggiungere gli obiettivi del PNIEC al 2030.
Analizzando il trend dei nuovi impianti rispetto al 2023 aumentano eolico (+52%), fotovoltaico (+27%) e le bioenergie (+47%), mentre si riduce il nuovo idroelettrico (-10%) installato. Per quanto concerne gli impianti esistenti solo le bioenergie perdono capacità, con un totale di dismissioni pari a 52 MW.
Osservando le nuove installazioni si evidenzia che nel 2024:
- l’eolico si sviluppa soprattutto grazie ad impianti di potenza > 10 MW;
- l’idroelettrico è principalmente trainato da impianti di potenza tra 1 e 10 MW;
- le bioenergie hanno prevalentemente taglie ≤ 1 MW;
- il fotovoltaico, seppur distribuito su più taglie di potenza, si afferma nelle applicazioni utility.
Il settore residenziale con lo stop al superbonus, rallenta e perde il 27%, lasciando spazio agli impianti C&I e agli Utility Scale. L’incremento degli impianti Utility Scale (≥ 1 MW), dimostra come le semplificazioni degli iter autorizzativi adottate, stiano incominciando a mostrare i primi risultati positivi.
Per la prima volta le FER coprono una fetta del fabbisogno elettrico nazionale superiore al 40%
Nel 2024, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è aumentata del 14% rispetto all’anno precedente. In particolare, l’idroelettrico ha registrato una crescita significativa del 31%, mentre il fotovoltaico è salito del 17%. Al contrario, l’eolico ha subito un calo del 6%, mentre la produzione da geotermoelettrico e bioenergie è rimasta stabile.
Per la prima volta nella storia delle rinnovabili in Italia, le FER sono riuscite a coprire una fetta del fabbisogno elettrico nazionale superiore al 40%: attestandosi al 42% rispetto al totale richiesto dal paese pari a 310 TWh.
“L’Italia ha un ruolo strategico nella transizione energetica – ha dichiarato Andrea Cristini, Presidente di ANIE Rinnovabili – ma per consolidare la propria competitività deve superare le barriere burocratiche e rafforzare una filiera industriale ancora frammentata. Il dato del +25% di crescita riscontrata dalle FER 2024 ci conferma che la strada della transizione è avviata e che la tecnologia trainante oggi è il fotovoltaico. Nei prossimi cinque anni sarà necessario installare almeno 70 GW di nuova capacità rinnovabile, oltre 10 GW all’anno, per allinearci agli obiettivi del PNIEC e garantire la sicurezza energetica nazionale. Il settore delle energie rinnovabili e degli accumuli rappresenta un’opportunità di crescita straordinaria, con un impatto economico e occupazionale significativo – ha concluso Cristini – ma servono politiche industriali chiare e strumenti di supporto adeguati a dispiegare gli investimenti, sviluppare economie di scala ed abbattere i costi dell’elettricità.”