
- 24/03/2025
- Simone Martino
Un numero crescente di paesi sta lavorando per decarbonizzare gli edifici, ma i lenti progressi mettono a rischio gli obiettivi climatici globali
E’ quanto emerge dalla revisione annuale del settore degli edifici e delle costruzioni, pubblicata dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e dalla Global Alliance for Buildings and Construction (GlobalABC).
Il Global Status Report for Buildings and Construction 2024-2025 – Not just another brick in the wall evidenzia i progressi compiuti sugli obiettivi climatici globali correlati e chiede una maggiore ambizione su sei sfide, tra cui codici energetici per gli edifici, energia rinnovabile e finanziamenti.
“Gli edifici in cui lavoriamo, facciamo acquisti e viviamo sono responsabili di un terzo delle emissioni globali e di un terzo dei rifiuti globali”, ha affermato Inger Andersen, direttore esecutivo dell’UNEP. “La buona notizia è che le azioni governative stanno funzionando. Ma dobbiamo fare di più e farlo più velocemente. Incoraggio tutti i paesi a includere piani per ridurre rapidamente le emissioni di edifici e costruzioni nei loro nuovi NDC”.
Ecco cosa evidenzia l’analisi sugli ulimi dieci anni
Analizzando il decennio trascorso dalla firma dell’accordo di Parigi nel 2015, il rapporto rileva che il 2023 è stato il primo anno in cui la crescita continua delle costruzioni edilizie è stata disaccoppiata dalle emissioni di gas serra del settore associato, che in precedenza avevano raggiunto un plateau.
Adottando codici energetici edilizi obbligatori allineati con emissioni nette pari a zero, standard di prestazione obbligatori e investendo nell’efficienza energetica, l’intensità energetica del settore si è ridotta di quasi il 10%, mentre la quota di energia rinnovabile nella domanda finale di energia è aumentata di quasi il 5%.
Ulteriori misure come pratiche di costruzione circolari, locazioni verdi, ristrutturazione energetica efficiente degli edifici esistenti e il dare priorità all’uso di materiali a basse emissioni di carbonio possono ridurre ulteriormente il consumo di energia, migliorare la gestione dei rifiuti e ridurre le emissioni complessive.
I progressi non sono sufficienti
Nonostante questi progressi, il settore rimane un fattore chiave della crisi climatica, consumando il 32% dell’energia globale e contribuendo al 34% delle emissioni globali di CO2. Il settore dipende da materiali come cemento e acciaio che sono responsabili del 18% delle emissioni globali e sono una delle principali fonti di rifiuti edilizi.
Considerando che quasi la metà degli edifici mondiali che esisteranno entro il 2050 non sono ancora stati costruiti, l’adozione di ambiziosi codici edilizi energetici è fondamentale.
Sul fronte finanziario, inoltre, gli investimenti globali nell’efficienza energetica degli edifici nel 2023 sono scesi del 7% a 270 miliardi di USD (dai 290 miliardi del 2022), con l’aumento dei costi di prestito e la riduzione dei programmi governativi, in particolare in Europa. Solo il 4% degli investimenti globali totali nell’edilizia è stato indirizzato a progetti verdi ed efficienti dal punto di vista energetico. I costi di costruzione rimarranno elevati, a causa della domanda di costruzioni, della pipeline di progetti e della mancanza di manodopera qualificata, nonostante un rallentamento dell’inflazione globale dei costi di costruzione.
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Sei sfide per colmare il divario di emissioni su edifici e costruzioni
L’UNEP, i membri di GlobalABC e altri partner continueranno a supportare paesi e aziende nella decarbonizzazione di edifici nuovi ed esistenti e dell’intera catena del valore degli edifici, incluso l’utilizzo di questi dati per supportare ambiziosi NDC prima della COP30. Ecco le sei sfide lanciate dall’UNEP:
Codici edilizi: i principali paesi con emissioni di carbonio devono adottare codici energetici edilizi a zero emissioni di carbonio obbligatori entro il 2028; altri paesi con codici esistenti devono rendere obbligatori gli standard pronti per le emissioni di carbonio zero entro il 2030; i paesi senza codici devono stabilire un percorso verso l’adozione obbligatoria entro il 2035.
Ristrutturazioni dell’efficienza energetica degli edifici (inclusi progettazione efficiente e passiva, isolamento, sistemi HVAC come pompe di calore ed energia rinnovabile): il tasso di ristrutturazioni dell’efficienza energetica degli edifici dovrebbe essere triplicato entro il 2030 per ottenere una riduzione del 35% dell’intensità energetica.
Adozione di energia rinnovabile: riflettere l’obiettivo globale di triplicare l’energia rinnovabile negli edifici; accelerare l’implementazione di energie rinnovabili in loco dal 6% al 18%; aumentare la quota totale di energia consumata da fonti rinnovabili (in loco e fuori sede) dal 17,5% al 46% entro il 2030.
Integrazione NDC: i principali emettitori devono includere piani dettagliati di riforma del codice edilizio nelle presentazioni NDC 3.0; utilizzare i report di aggiornamento biennali per monitorare i progressi.
Carbonio incorporato: i principali emettitori devono adottare limiti al carbonio incorporato nei codici edilizi entro il 2030, con chiare linee guida sulla rendicontazione. Altri paesi devono promuovere materiali a basso contenuto di carbonio, privilegiando il riuso.
Finanziamento: raddoppiare gli investimenti globali nell’efficienza energetica degli edifici da 270 miliardi di dollari a 522 miliardi di dollari entro il 2030. Tutti i governi devono garantire che i finanziamenti tengano conto dei costi del carbonio e del valore sociale della decarbonizzazione degli edifici.