
- 14/06/2024
- Simone Martino
Si rafforza in Europa la collaborazione tra ricerca e industria per promuovere lo sviluppo del nucleare sostenibile
ENEA entra a far parte dell’Alleanza industriale europea sui piccoli reattori modulari SMR e fa il suo ingresso anche al vertice del network europeo SNETP sulle tecnologie per il nucleare sostenibile, che promuove sicurezza, affidabilità ed efficienza del nucleare civile.
La notizia assume ancora più importanza data l’intenzione manifestata anche dal Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in un intervista pubblicata mercoledì su Il Foglio nella quale ha dichiarato: “Nell’aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) mettiamo nello scenario anche il nucleare, perché è la via obbligata. In Italia consumiamo circa 305 TWh di energia elettrica all’anno. Gli analisti dicono che la proiezione al 2050 è di un consumo di 700-750 TWh. Noi il mix energetico per raggiungere quei 750 TWh non ce l’abbiamo. Dobbiamo renderci conto della realtà, dobbiamo mettere il nucleare, quello di nuova generazione, non più le grandi centrali ma somme modulari. Il passaggio formale arriva quindi con la revisione del Pniec”.
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Lo scopo dell’Alleanza SMR
Focus dell’Alleanza SMR è favorire e coordinare la cooperazione dell’industria europea nella realizzazione di piccoli reattori modulari per contribuire a decarbonizzare il sistema energetico europeo e raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, in linea con la strategia Repower-EU.
In questo contesto, ENEA, attraverso il Dipartimento Nucleare, prenderà parte ai Technical Working Group su SMR e Advanced Modular Reactor raffreddati al piombo liquido (AMR-LFR), occupandosi di aspetti finanziari, catena di approvvigionamento, gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito, ricerca e innovazione, sviluppo e formazione, sicurezza e salvaguardie.
ENEA sarà parte attiva anche dei gruppi più operativi composti da progettisti e aziende già direttamente coinvolte in progetti ammissibili per implementare tecnologie SMR e AMR-LFR a partire dal 2030.
Le attività ENEA, con il supporto della partecipata SIET di cui ENEA ha la presidenza, dell’industria nazionale, come Ansaldo Nucleare e newcleo, e le Università del Consorzio CIRTEN per la ricerca tecnologica nucleare, riguarderanno servizi di ricerca e sviluppo e validazione sperimentale di sistemi e componenti nucleari per SMR refrigerati ad acqua ma anche a piombo (LFR – Gen. IV), questi ultimi basati su tecnologia ENEA.
Il ruolo degli SMR
“Come emerge da diversi documenti di indirizzo della UE, gli SMR possono contribuire a ridurre del 90% le emissioni di carbonio entro il 2040 e, allo stesso tempo, aumentare l’autonomia strategica e la resilienza dell’UE”, ha sottolineato Alessandro Dodaro, Direttore del Dipartimento Nucleare dell’ENEA. “In questo contesto è importante garantire il rispetto dei più elevati standard ambientali, di sicurezza e dei diritti sociali e del lavoro, promuovere occupazione e competitività, coinvolgere tutti gli stakeholders, fino alla società civile, e l’Alleanza va in questa direzione, in stretta collaborazione con Euratom, JRC e con organismi di rilievo internazionale quali IAEA e NEA”.
Nella stessa direzione opera anche la Piattaforma SNETP, alla quale ENEA partecipa insieme ad oltre 120 membri di 26 diversi paesi per implementare nuove strategie di ricerca e sviluppo e realizzare soluzioni innovative e sostenibili per l’utilizzo del nucleare.
“La nostra presenza nel Governing Board di SNETP e nella SMR Alliance permette all’Italia di stabilire un filo diretto tra la Piattaforma Nazionale per il Nucleare Sostenibile (PNNS) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la partecipazione italiana a progetti e iniziative europee”, dichiara Mariano Tarantino, responsabile della Divisione ENEA di Sistemi Nucleari per l’Energia. “Quello del nucleare – conclude – è un settore che ci vede leader nello sviluppo tecnologico, analisi di sicurezza e validazione sperimentale di sistemi e componenti di SMR refrigerati ad acqua, ma anche nella filiera europea sui reattori veloci refrigerati a piombo, grazie alle infrastrutture sperimentali del Centro ENEA di Brasimone e le capacità progettuali presenti nel Centro ENEA di Bologna, riferimenti europei e internazionali per questa tecnologia”.