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“Diversificazione delle fonti di produzione abilitando tutte le tecnologie, incluso il nucleare” e “Aste su stoccaggi per tagliare il prezzo del gas”. Così il Ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin

Nel corso dell’informativa alla Camera sulle iniziative in relazione al rincaro dei costi dell’energia per famiglie e imprese, il Ministro Pichetto Fratin ha segnalato che “nel 2024, in Italia il prezzo medio annuo dell’elettricità all’ingrosso è sceso a 108,5 euro/MWh, in diminuzione di 18,7 euro/MWh rispetto all’anno precedente. Tuttavia, i valori medi delle ultime settimane hanno superato i 130 euro/MWh e ieri era pari 145 euro/MWh”.

La situazione attuale, anche se ancora lontana dai picchi del 2022, è oggetto d’attenzione da parte del Governo”. Per il Ministro l’obiettivo del Governo “è rendere strutturale la riduzione dei prezzi dell’energia. Si muove in questa direzione anche la diversificazione delle fonti di produzione a disposizione del Paese, abilitando tutte le tecnologie, incluso il nucleare”.

Nelle prossime settimane, infatti, dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri il DDL sul nucleare. 

Aumento del gas a causa dello stop del flusso dalla Russia, della riduzione dei flussi da Algeria e Azerbaijan e dell’offerta bloccata di Gnl

Nel corso dell’informativa il Ministro Pichetto Fratin ha enunciato le cause, geopolitiche e climatiche, alla base dei recenti rincari del gas segnalando che oltre alla fine del contratto di transito del gas tra Gazprom e l’Ucraina, vi è stata “la riduzione dei flussi di gas provenienti da Algeria e Azerbaijan, nonché l’offerta stagnante di Gnl”. 

Il ministro ha evidenziato che “il prezzo del gas italiano ha seguito il trend del mercato olandese e del relativo indice TTF, il quale costituisce il riferimento sul mercato europeo, e che ha toccato il massimo di 45 euro/MWh a dicembre, con aspettative di rialzo per il prossimo trimestre, il prezzo registrato ieri è stato pari a 50 euro/MWh” ed ha sottolineato che “Rispetto all’indice TTF, il prezzo italiano mantiene un differenziale legato ai costi di trasporto in media di circa 2 euro/MWh”.

In particolare, ha aggiunto, “da qualche mese, il flusso di gas dall’Algeria è diminuito attestandosi su valori tra 50 e 60 milioni di metri cubi al giorno, rispetto agli 80-90 milioni di metri cubi precedenti. Inoltre, il gas azero via Tap è calato di un terzo nelle ultime due settimane, presumibilmente a causa di problemi di produzione in Azerbaijan”. Tali eventi “hanno portato ad un maggiore utilizzo degli stoccaggi e ad un aumento delle importazioni dal Nord Europa, influenzando i prezzi del gas in Italia anche in riferimento al prezzo sui mercati europei”. 

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Allo studio del Ministero l’anticipazione delle aste relative al gas di stoccaggio

Il titolare del MASE ha specificato che “Generalmente il gas viene acquistato nel periodo compreso tra aprile ed ottobre e rilasciato nel periodo invernale, quando la domanda è maggiore. Attualmente però, per via delle tensioni geopolitiche in corso e delle possibili speculazioni, esiste il rischio per il 2025 che i prezzi all’ingrosso del gas, nella prossima estate, siano superiori a quelli del prossimo inverno, come avvenuto durante la crisi energetica del 2022, incidendo negativamente sulle dinamiche del mercato dello stoccaggio. E proprio al fine di mitigare gli effetti connessi a queste dinamiche, stiamo valutando con gli uffici del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica la possibilità di anticipare le tempistiche delle aste di assegnazione almeno per una parte della capacità di stoccaggio”.

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L’allarme di Confindustria

L’informativa di oggi del Ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica fa seguito al grido di allarme lanciato da Confindustria, che nei giorni scorsi ha denunciato “la crescente preoccupazione dell’industria italiana per gli attuali prezzi dell’energia”. Per Aurelio Regina, delegato dell’organizzazione degli industriali per i temi energetici, la situazione mette a rischio “la ripresa industriale e potrebbe rallentare ulteriormente gli investimenti in innovazione di processo necessari ad accelerare la transizione energetica”.

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