
- 12/03/2025
- Redazione
Sottoscritto dalle organizzazioni sindacali Cisl, Femca Cisl, Uiltec Uil, Ugl e Cisal il protocollo d’intesa sulla riconversione industriale di Versalis verso la tecnologia e la transizione green
A Palazzo Piacentini, si è svolto un incontro sul futuro della chimica di base in Italia, settore strategico che attraversa una fase di grande incertezza. Al centro del dibattito il piano di riconversione presentato da Eni-Versalis in cui è prevista la chiusura degli impianti di cracking di Brindisi e Priolo.
Cosa prevede il piano di riconversione?
Nello specifico, il piano prevede, da un lato, la ristrutturazione della chimica di base, con la fermata degli impianti di cracking e, dall’altro, lo sviluppo delle nuove piattaforme sostenibili della chimica circolare, bio e specializzata.
A Brindisi sorgerà una gigafactory di accumuli stazionari sviluppato in collaborazione con Seri Industrial SpA.
Secondo Versalis queste nuove piattaforme tecnologiche garantiranno complessivamente il mantenimento dell’attuale intensità industriale e occupazionale.
Tempi e investimenti previsti
L’azienda ha assicurato che il piano di trasformazione sarà attuato entro cinque anni e prevede investimenti per oltre 2 miliardi di euro, di cui 700 milioni per la gigafactory di Brindisi, con una riduzione di circa 1 milione di tonnellate di CO2, pari al 40% delle emissioni di Versalis in Italia.
Tavolo di coordinamento e monitoraggio per l’attuazione del Piano
Il Mimit ha garantito il massimo supporto all’operazione, istituendo, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, un tavolo di coordinamento e monitoraggio per l’attuazione del Piano Eni. L’obiettivo è garantire il rispetto di tutti gli impegni assunti, inclusi i tempi di realizzazione, la tutela dei livelli occupazionali e l’impatto sulla filiera a valle e sull’indotto.
Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso è stata “Raggiunta una tappa fondamentale verso un futuro sostenibile per il settore chimico”. “Non ci siamo arresi di fronte alle difficoltà, ma abbiamo scelto di guardare al futuro, trasformando una crisi in un’opportunità straordinaria per rilanciare la chimica, rendendola un settore competitivo e protagonista della transizione green” ha aggiunto il Ministro.
La posizione della Cgil
Per la Confederazione, che non ha sottoscritto il piano, il testo ricalca quasi integralmente le posizioni aziendali, senza rispondere alle necessità di garanzia occupazionale e di sviluppo dell’industria chimica in Italia. “Non possiamo accettare un piano che preveda la progressiva dismissione di un settore chiave, senza una chiara strategia di transizione che tuteli i lavoratori”, ha dichiarato il segretario generale Filctem Cgil, Marco Falcinelli.