
- 04/12/2024
- Redazione
Cresce ancora la produzione da fonti rinnovabili (+8%), ma aumenta il prezzo del gas e l’indice ISPRED segna un nuovo minimo storico, con una traiettoria delle emissioni non-ETS mai così lontana dagli obiettivi 2030
È quanto emerge dall’Analisi ENEA del sistema energetico nazionale per il terzo trimestre 2024. Bene i consumi di energia finale che sono in aumento (+2%), male, invece, il calo delle emissioni di CO2 (-1% a fronte del -7% registrato nel primo semestre dell’anno).
Secondo Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi “La ripresa dei consumi è stata guidata dai trasporti (+2%) ma anche dal settore civile dove ha influito il forte uso dei climatizzatori durante l’ultima calda estate (+3,5%), mentre continuano a diminuire i consumi energetici dell’industria (-2,5% rispetto al III trimestre 2023). Si tratta del decimo calo trimestrale consecutivo, un dato sul quale incide la crisi dell’economia tedesca e i prezzi dell’energia fermi su valori storicamente elevati, e per di più di nuovo in aumento”.
“Per quanto riguarda le rinnovabili – ha aggiunto Gracceva – la crescita dell’8% nel trimestre rappresenta comunque un rallentamento rispetto al +25% registrato nella prima metà 2024”.
Decarbonizzazione nei settori non-ETS lontana dagli obiettivi 2030
Il calo delle emissioni di CO2 risulta concentrato solo nel settore elettrico, dove nei primi nove mesi dell’anno la quota di generazione da fossili è scesa al 46%, nuovo minimo storico, inferiore di 6 punti percentuali rispetto al precedente minimo del 2023.
Le emissioni invece crescono (+2%) nei settori non-ETS (terziario, residenziale, trasporti e industria non energivora), dove l’aumento nei trasporti più che compensa il calo nell’industria e nel civile.
La decisa frenata nel calo delle emissioni ha avuto un impatto fortemente negativo sull’indice composito ENEA ISPRED (Indice Sicurezza energetica, PREzzi energia e competitività, Decarbonizzazione).
Per Gracceva “Nei prossimi sei anni le emissioni in questi settori dovrebbero ridursi almeno del 5% in media per centrare i target. E anche la crescita delle fonti rinnovabili resta decisamente inferiore a quella delineata nel recente PNIEC”.
Cala il carbone ma aumenta il consumo delle altre fonti fossili
In termini di fonti, nel terzo trimestre è proseguito il drastico calo del carbone (-40%), ma sono invece aumentati i consumi di tutte le altre fonti fossili: petrolio +2,5%, spinto dalla crescita della mobilità, gas +3%, in ripresa nella generazione elettrica.
In Europa queste percentuali sono state diverse: carbone -20%, gas -5%, consumi di petrolio invariati ma forte aumento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili +15% circa, nucleare +6%.
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Aumenta il prezzo del gas
Sui mercati dell’energia all’ingrosso il prezzo del gas è tornato ad aumentare con un +7% del Title Transfer Facility (TTF) rispetto a un anno prima, attestandosi al di sopra dei 40 €/MWh da ottobre, mentre sulle borse elettriche europee, nonostante aumenti significativi registrati tra aprile e giugno (in Spagna e Francia), i prezzi nel terzo trimestre sono rimasti ovunque ben al di sotto dei livelli di un anno prima, con l’unica eccezione dell’Italia, dove il prezzo è risultato maggiore del 5%.