

Nel 2022 l’Unione Europea ha sprecato poco più di 59 milioni di tonnellate di prodotti alimentari.
Lo spreco alimentare domestico ha rappresentato 32 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, con una quota del 54% del totale. Il secondo settore in termini di quota (19%) è stato quello della trasformazione e della produzione, dove la quantità di rifiuti alimentari misurati era di poco più di 11 milioni di tonnellate di prodotti alimentari.
La quota restante, poco più di un quarto dello spreco alimentare totale, è stata quella del settore della produzione primaria (inferiore a 5 milioni di tonnellate, dell’8% di quota verso la quantità totale di rifiuti alimentari), dei ristoranti e dei servizi alimentari (inferiori a 7 milioni di tonnellate, dell’11% di quota verso il totale) e della distribuzione al dettaglio e di altri settori alimentari (leggermente sotto i 5 milioni di tonnellate, quota dell’8%).
Quale Paese ha sprecato di più?
La Germania è il Paese che ha sprecato di più in Europa. Al secondo posto c’è la Francia, l’Italia è il terzo paese con lo spreco alimentare più alto d’Europa. Nel 2022 gli italiani hanno buttato nel cestino oltre 8,2 Mt di cibo contro i 9,4 della Francia e i 10,7 della Germania.
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Il 72% dello spreco alimentare in Italia proviene dalle famiglie
Lo spreco di cibo che avviene nelle case italiane è quello che incide di più sulla quota totale dello spreco alimentare. Secondo Eurostat le famiglie italiane nel 2022 hanno sprecato, secondo l’Istat, 5,9 Mt (72%) di prodotti alimentari rispetto agli 8,2 Mt totali.
Lo spreco alimentare vale in Italia 15 miliardi di euro all’anno, circa un punto di Pil (senza considerare i costi ecologici). Ciò significa che nelle case degli italiani si buttano nella pattumiera prodotti alimentari per circa 6 miliardi di euro ogni anno.