Attraverso mappe e grafici interattivi, è possibile scoprire cosa è successo in passato, cosa si prevede per il futuro e vedere esempi di come l’Europa si sta preparando
Con i paesi europei che stanno affrontando un altro anno di ondate di calore, siccità e altri eventi meteorologici estremi, la
valutazione degli impatti climatici e della preparazione pubblicata dall’
Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) analizza i principali impatti dei cambiamenti climatici e le azioni di adattamento e preparazione.
I costi economici aumentano, il divario assicurativo si amplia
Separatamente, il briefing dell’AEA “Perdite economiche e decessi dovuti a eventi estremi legati al meteo e al clima” ha rilevato che, nel 2023, le perdite economiche dovute a eventi estremi legati al meteo e al clima sono ammontate a poco più di 45 miliardi di euro per 38 paesi europei, tra cui l’UE e altri paesi membri e cooperanti dell’AEA.
Le perdite economiche totali dovute a eventi meteorologici e climatici hanno superato i 790 miliardi di euro nei 38 paesi membri e cooperanti dell’AEA (32 membri dell’AEA più i sei paesi dei Balcani occidentali) tra il 1980 e il 2023. Il briefing, per la prima volta, ha incluso anche i dati di sei paesi dei Balcani occidentali.
Le perdite dovute a eventi climatici sono state più elevate (dal 2001) in Germania, Italia, Francia e Spagna. La Slovenia registra le perdite pro capite più elevate.
Quali sono stati i fenomeni che hanno provocato maggiori danni?
Alluvioni, tempeste, vento e grandine sono state le principali cause di danno rispetto ad altri pericoli come incendi boschivi o siccità. Meno di un terzo delle perdite non umane era coperto da assicurazione.
La maggior parte dei paesi ha inoltre segnalato che oltre il 50% delle perdite non era assicurato, ampliando il divario tra perdite economiche e perdite assicurate. In molti casi questa cifra ha superato il 90%.
Valori considerevoli di vittime umane causate da eventi climatici
Analizzando le perdite in termini di vittime umane causate dagli eventi climatici e meteorologici, l’Europa meridionale e l’Europa occidentale hanno registrato il numero più elevato di vittime in assoluto (rispettivamente 72.063 e 166.866).
Nell’Europa centro-orientale, nell’Europa settentrionale e nei paesi dei Balcani occidentali, il numero di vittime è significativamente inferiore (rispettivamente 5.974, 897 e 576).

Anche se i dati dell’Europa occidentale e dell’Europa meridionale potevano essere prevedibilmente più elevati a causa dell’elevata popolazione e della maggiore grandezza a livello territoriale, le differenze sono, tuttavia, considerevoli.
L’Europa meridionale e l’Europa occidentale hanno subito un numero di vittime tra 80 e 290 volte superiore a quello dell’Europa settentrionale e dei paesi dei Balcani occidentali, sebbene la popolazione media aggregata sia solo tra 5 e 10 volte maggiore. Rispetto ai paesi dell’Europa centro-orientale, il numero di persone decedute nell’Europa meridionale e nell’Europa occidentale è all’incirca tra 12 e 28 volte superiore, a fronte di una popolazione media totale che è circa il doppio.