
- 26/07/2024
- Redazione
Le aree costiere sono una straordinaria risorsa ambientale, turistica e culturale ma sono sempre più minacciate da erosione, consumo di suolo ed eventi meteo estremi
L’ innalzamento della temperatura e del livello del mare, l’ erosione costiera, l’ eccessiva antropizzazione dei litorali, le inondazioni e gli eventi meteo estremi stanno rendendo sempre più fragili le coste italiane che sono particolarmente vulnerabili.
Secondo l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, dal 2010 a giugno 2024 è aumentato il numero degli eventi meteo estremi nei comuni costieri: 816 (+14,6% rispetto al bilancio dello scorso anno in cui erano stati 712) su un totale nazionale di 2.086 (ossia il 39,1%) avvenuti in 265 dei 643 comuni costieri (pari al 41,2%).
L’area più colpita: il Mezzogiorno
Solo nell’ultimo anno gli eventi meteo estremi sono statio 104 con il Mezzogiorno che risulta essere l’area più colpita della Penisola.
La Sicilia è al primo posto con 170 eventi, quasi il 21% del totale nazionale degli eventi in aree costiere. Seguono Puglia (104), Calabria (82), Campania (78) e, prima regione del nord, la Liguria (75). Rispetto ai comuni al primo posto Bari con 44 eventi meteo estremi registrati, poi Genova (36), Agrigento (32) e Palermo (27).
Degli 816 eventi meteo estremi 295 sono allagamenti da piogge intense, 226 i danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 83 da mareggiate, 81 danni alle infrastrutture, 47 esondazioni fluviali, 23 danni da grandinate, 21 frane da piogge intense, 19 danni da siccità prolungata, 12 legati alle temperature record in città e 9 danni al patrimonio storico.
Cresce anche l’erosione costiera, infatti, secondo una recente mappatura di ISPRA, la superficie complessiva delle spiagge italiane misura appena 120 km², meno del territorio del solo municipio di Ostia a Roma, con spiagge che hanno una profondità media di circa 35m e occupano appena il 41% delle coste.
Il Report Spiagge 2024, evidenzia come sia necessario agire tramite piani di adattamento e strumenti di governance che riducano i rischi per le persone, le abitazioni e le infrastrutture.
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Le 7 proposte di Legambiente al Governo
In occasione della presentazione del “Rapporto Spiagge 2024. Gli impatti di erosione ed eventi meteo estremi nelle aree costiere italiane” Legambiente ha lanciato al Governo 7 proposte per il futuro delle coste italiane.
1) Attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, stanziando le risorse ed emanando il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici;
2) superare la logica dell’emergenza e degli interventi invasivi per la difesa delle coste dall’erosione;
3) interventi di rinaturalizzazione delle coste, ricostituendo le fasce dunali e zone umide e paludose;
4) approvazione della legge sullo stop al consumo di suolo;
5) stabilire un quadro normativo unico da rispettare in tutta Italia per l’affidamento delle concessioni balneari (tramite bandi) per garantire libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiando nell’assegnazione la qualità dell’offerta e le scelte di sostenibilità ambientale;
6) ristabilire la legalità e fermare il cemento sulle spiagge;
7) costruzione, adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione e regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi.