
- 10/10/2024
- Simone Martino
L’Italia rappresenta un modello di successo per la sostenibilità dei nostri territori ed un primato esportabile anche nei mercati esteri che dovranno inevitabilmente passare ad un’economia di tipo lineare ad una di tipo circolare
E’ quanto emerge dal convegno “60 anni di economia circolare: le eccellenze e le opportunità per l’Italia” organizzato da Kyoto Club, in collaborazione con Roma Capitale, svoltosi ieri, presso la Sala della Protomoteca a Piazza del Campidoglio.
Durante il convegno si è discusso e messo in evidenza come l’economia circolare sia sempre di più l’unico modello economico produttivo percorribile non solo al fine di ridurre i rifiuti ma anche al fine di accelerare il percorso di decarbonizzazione e transizione energetica.
Un concetto, “se l’Europa vuole ridurre i prezzi dell’energia deve accelerare la decarbonizzazione e passare da un’economia lineare a una di tipo circolare”, sostenuto dall’ex Presidente del consiglio, Mario Draghi, nel rapporto “The future of European competitiveness”, e sottolineato dalla Presidente della Commissione Ue, nel suo discorso di rielezione “uno degli obiettivi dell’attuale Legislatura UE è quello di varare un nuovo Circular Economy Act che contribuisca a creare nell’UE un mercato unico dei rifiuti”.
L’Italia modello e primato da esportare nei mercati esteri
Per Letizia Magaldi, Presidente di Kyoto Club e Vicepresidente Esecutivo di Magaldi Green Energy, l’Italia vanta una leadership tecnologica nelle filiere industriali dei rifiuti, del riciclo, dell’efficienza energetica e dell’economia circolare, rappresentando un modello di successo per la sostenibilità dei nostri territori ed un primato esportabile anche nei mercati esteri che dovranno inevitabilmente passare da un’economia di tipo lineare ad una di tipo circolare, adeguando i loro sistemi urbani ed industriali con i nostri prodotti, sistemi e tecnologie.
L’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani prodotti (83,4%), un valore superiore alla media europea (52,6%) e a quello di Germania (70%), Francia (64,4%) e Spagna (59,9%). L’Italia è prima nel ranking dell’Eco-Innovation Index per efficienza delle risorse (insieme al Lussemburgo) con un punteggio di 274 rispetto ai 147 della media UE.
In questa dimensione, l’Italia primeggia davanti Francia, Germania, Spagna sia nella produttività dell’uso delle materie prime, sia nella produttività per i consumi energetici, seconda invece per produttività delle emissioni GHG.
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Occorre avvicinare i grandi centri urbani agli ottimi risultati dei comuni più piccoli
Per Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale l’Italia è un Paese con una economia resiliente, capace di coniugare tradizione, creatività e innovazione per affrontare i grandi mutamenti in corso. Eppure, c’è ancora molto da fare. Soprattutto nel settore dei rifiuti, dobbiamo lavorare di più e meglio per avvicinare i grandi centri urbani agli ottimi risultati conseguiti dai comuni di minori dimensioni e dobbiamo portare il Centro e il Sud del Paese, che oggi fanno ancora fatica, a raggiungere gli standard di eccellenza delle Regioni del Nord.
Nella Capitale stiamo lavorando molto sulla strategia per delineare il percorso di decarbonizzazione della città. Con oltre 10 miliardi di investimenti previsti nei prossimi anni per la mobilità sostenibile, l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, la crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili, lo sviluppo delle comunità energetiche, i grandi interventi di forestazione urbana, e una gestione più sostenibile dei rifiuti, si delinea l’impegno di questa amministrazione per rendere la città più vivibile e moderna.