
- 14/11/2024
- Simone Martino
Presentati a Ecomondo i risultati dello studio “La raccolta delle batterie portatili contenute nei RAEE: Benchmarking e best practices” commissionato dal CDCNPA e realizzato dalla società di consulenza dss +
Lo studio, attraverso l’analisi ed il confronto dei dati in diversi paesi europei, ha fornito un benchmark sulla gestione delle batterie contenute all’interno dei RAEE – Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Cosa emerge dal report
Dal report emerge che i quantitativi di pile/batterie portatili rimossi da piccoli
elettrodomestici/elettronica di consumo variano in modo sostanziale da Paese a Paese. Il quantitativo più alto è stato osservato in Svizzera (14.9 kg/t), seguita da Belgio (13.2 kg/t) e Francia (9.7 kg/t). Il valore medio si attesta su 9.6 kg/t.
In generale, in tutti i Paesi il valore è decisamente più alto del valore fissato dalla norma CENELEC 50625-3-1, pari a 1.8 kg/t.
I dati in Italia
Per quanto riguarda l’Italia, i dati del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA) indicano che a fronte di una raccolta nel 2023 di 76,000 t di R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e altro), sono 400 le tonnellate conferite al sistema coordinato dal CDCNPA, pari al 4% del totale delle batterie portatili conferite nell’anno, risultando il valore più basso tra i paesi considerati.
Il contributo mancante deriva, tra gli altri, dalle batterie portatili al piombo rimosse ma successivamente non conferite al consorzio o comunque non rendicontate; dalle batterie esportate all’interno di RAEE/AEE usate e ancora dalle batterie non rimosse durante la messa in sicurezza/trattamento dei RAEE.
Aumentando la raccolta della frazione di R4 al 65% dell’immesso sul mercato, il potenziale di pile/batterie portatili da recuperare sarebbe pari a 4,600 t, quantitativo che porterebbe il tasso di raccolta nazionale al 42.6%, con un incremento del 12% rispetto al valore attuale.
Leggi anche: La gestione dei RAEE in Italia: è necessaria una svolta
Occorre fare sistema e strutturare un piano di azioni strategico
Secondo Laura Castelli, Presidente CDCNPA, “A fronte di questi dati è necessario ancor di più il contributo di tutti: consorzi, istituzioni, centri di raccolta e impianti di trattamento. E’ necessario fare sistema e strutturare un piano di azioni strategico a medio e lungo termine per raggiungere i target nel 2030, come previsto dal regolamento europeo, non solo per il recupero delle batterie ma anche delle materie prime critiche che sono molto importanti per il sistema produttivo del paese”.
Per Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile MASE, intervenuta al convegno, “Il settore deve essere considerato in modo integrato dalla raccolta al trattamento al riciclo, soprattutto perché le batterie e i RAEE possono avere un alto valore aggiunto. Sono auspicabili incentivi per favorire il recupero delle materie prime seconde in esse contenute. C’è la massima disponibilità da parte del Ministero ad accogliere le proposte dei centri di coordinamento e cercheremo di supportare con interventi normativi e finanziari la raccolta e la ricerca e sviluppo per favorire una gestione efficiente e innovativa”.