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Una nuova ricerca di C40 Cities rivela che rendere il settore edile più sostenibile nelle città genererà molteplici benefici socioeconomici, tra cui la creazione di milioni di posti di lavoro verdi

La decarbonizzazione dell’ambiente edificato quando pianificata in modo equo e inclusivo genererà milioni di posti di lavoro, in gran parte in settori quali manutenzione degli edifici, riparazioni, ammodernamenti degli edifici e costruzione in legno e utilizzo di materiali a basso contenuto di carbonio.

La ricerca, supportata dalla Fondazione Laudes e dalla città di Oslo, e con approfondimenti di Building and Woodworkers International, abbraccia sette grandi città: Bogotà, Londra, Madrid, Città del Messico, Nairobi, Oslo e Seattle, per fornire una prospettiva globale su come la decarbonizzazione dell’ambiente costruito, attualmente responsabile di quasi il 40% delle emissioni globali di CO2, possa supportare una forza lavoro stabile e sana e fornire opportunità per una maggiore equità sociale.

Per Mark Watts, direttore esecutivo di C40 Cities “La ricerca di C40 dimostra che adottando pratiche di edilizia green, le città possono non solo ridurre le emissioni di carbonio, ma anche generare milioni di nuovi posti di lavoro e promuovere una forza lavoro più inclusiva e diversificata. Le strategie pionieristiche che i governi cittadini stanno utilizzando per guidare l’innovazione che riduce le emissioni e crea buoni posti di lavoro verdi ora devono essere adottate anche da più governi nazionali. Le prove sono chiare: l’opportunità è qui ed è il momento di agire”.

I due scenari ipotizzati

I ricercatori hanno modellato due scenari dal 2023 al 2050: in primo luogo, la continuazione di una città costruita con materiali ad alta intensità di carbonio e in secondo luogo, un passaggio verso un’edilizia sostenibile (definita come ambiente costruito e sistemi di costruzione decarbonizzati, efficienti in termini di risorse, resilienti e socialmente giusti).

Secondo i ricercatori, investendo da subito energie nelle costruzioni sostenibili si potrebbero generare milioni di nuovi posti di lavoro green. Città del Messico, Bogotà e Madrid vedrebbero la maggiore crescita proporzionale della forza lavoro nell’edilizia (rispettivamente del 193,1%, 43,5% e 41%), mentre Oslo, Londra e Seattle (città in cui l’edilizia green è già adottata in misura significativa) vedranno una crescita netta della forza lavoro rispettivamente del 16,6%, 13,4% e 2,6%.

Garantire che ciò avvenga come parte di una giusta transizione significherà anche il ricollocamento dei lavoratori che erano impiegati in costruzioni di materiali ad alta intensità di carbonio, come la produzione di cemento e acciaio, verso lavori più ecologici.

Gli altri benefici

Il rapporto rileva inoltre che in tutte le città, le costruzioni sostenibili genereranno ulteriori benefici socioeconomici come: la migliore qualità dell’aria, la riduzione delle emissioni di carbonio, meno rumore e costruzione più rapida di alloggi necessari.

I risparmi finanziari derivanti dall’efficienza energetica, dal completamento più rapido dei progetti e dalla riduzione degli sprechi contribuiranno anche a compensare le spese iniziali. Ciò rappresenta un valido argomento per l’investimento richiesto dagli attori del settore pubblico e privato per la transizione verso pratiche di costruzione più sostenibili.

Inoltre, con le giuste politiche le città, le aziende, i lavoratori, i sindacati e i fornitori di competenze possono promuovere migliori condizioni di lavoro e maggiore equità, garantendo che l’edilizia green non replichi semplicemente le stesse scarse condizioni di lavoro spesso riscontrate nell’edilizia ad alto tenore di carbonio.

Il ruolo significativo delle città

Lo studio mostra come le specificità economiche di ciascuna città, influenzeranno la transizione verso un sistema di costruzioni più sostenibile.

Il settore delle costruzioni green meno sviluppato di Madrid richiederà maggiori investimenti, ma porterà anche a una maggiore crescita e varietà di lavori di costruzione ecologica.

La fiorente economia del legname e la cultura delle startup tecnologiche di Oslo, in una città in cui il 90% delle aziende è classificato come microimprese, rappresentano un’opportunità per le PMI di guidare il futuro lavoro di green building.

A Londra, le costruzioni pulite rappresentano un’opportunità per alleviare la crisi immobiliare: sviluppare costruzioni industrializzate a basse emissioni di carbonio su larga scala è una soluzione fondamentale. Come parte di questa spinta alle costruzioni sostenibili, il sindaco di Londra ha implementato la pionieristica Non-Road Mobile Machinery (NRMM) Low Emission Zone (LEZ) per controllare le emissioni nei cantieri edili in tutta la capitale. La NRMM LEZ comporterà che tutti i cantieri di Londra dovranno avere solo macchinari a zero emissioni entro il 2040.

Il Sindaco di Londra e co-presidente di C40 Cities, Sadiq Khan, ha affermato: “Sono orgoglioso che Londra stia guidando la transizione verde del settore edile, con iniziative pionieristiche come NRMM LEZ che riducono sia l’inquinamento atmosferico sia le emissioni di carbonio dai cantieri edili nella nostra capitale”.

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