

L’economia circolare è una grande opportunità ma funziona solo se si interviene sull’intera filiera
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato di recente dal ricercatore dell’Università di Pisa, Pierluigi Zerbino, assieme a tre colleghi della Sheffield University Management School. «La transizione dall’attuale paradigma economico lineare a quello circolare stenta ad avanzare».
“La causa di questa inerzia, spesso spiegata con l’aumento dei consumi a livello globale, è verosimilmente legata al cosiddetto Effetto Rebound, ossia quel fenomeno per cui i possibili benefici ambientali derivanti dalla transizione circolare sono in parte o totalmente annullati da un aumento della produzione e dei consumi dovuti a dinamiche di mercato”.
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“Per capire meglio di cosa parliamo – prosegue Zerbino – è utile tenere sempre a mente come il prezzo e la qualità di un prodotto riciclato, riparato, o di seconda mano ci influenzino nella vita di tutti i giorni. Per esempio, un prezzo basso di un capo di vestiario prodotto con fibre riciclate può spesso portarci ad acquistare più capi di quelli di cui abbiamo realmente bisogno”.
“L’Effetto Rebound di un’economia circolare definisce proprio questo rischio dei prodotti circolari di alimentare la nostra fame di consumo e l’inquinamento ad essa associata. Solo conoscendo più a fondo il Rebound e concretizzandolo in numeri possiamo identificare gli interventi più significativi per (ri)lanciare l’Economia Circolare, così da invertire la tendenza negativa che, negli ultimi cinque anni, ha visto il tasso di circolarità ridursi dal 9.1% al 7,2%.”
Fonte: Unipi News