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Secondo Terna, il fabbisogno elettrico italiano registra una ripresa. Crescono le rinnovabili e gli accumuli elettrochimici, mentre calano le importazioni

Dopo mesi di rallentamento, i consumi elettrici in Italia tornano a crescere. È quanto emerge dal report mensile di Terna, la società responsabile della gestione della rete di trasmissione nazionale, che rileva per settembre un fabbisogno di energia pari a 26 miliardi di kWh, in aumento dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2024.

Anche al netto di effetti legati al calendario (un giorno lavorativo in più) e alla temperatura stabile, la variazione resta positiva (+0,4%), segnando un segnale di ripresa per il sistema energetico nazionale.

Ripresa industriale e domanda omogenea su tutto il territorio

La crescita dei consumi si riflette anche nei principali indicatori settoriali. L’indice IMCEI, che misura i consumi elettrici delle grandi imprese energivore, segna un +2,9% tendenziale rispetto a settembre 2024. In particolare, si registrano dati positivi per comparti chiave come siderurgia, meccanica, ceramiche, cemento e alimentare, mentre restano in difficoltà chimica, metalli non ferrosi e cartaria.

Il segnale positivo si conferma anche a livello territoriale: +1,2% al Nord, +1,3% al Centro e +1,1% al Sud e nelle Isole, a indicare un andamento omogeneo della ripresa.

Dal punto di vista congiunturale (cioè rispetto al mese precedente), la richiesta elettrica destagionalizzata cresce del 2,8%, mentre l’indice IMCEI segna un +0,8%.

Rinnovabili in crescita: volano fotovoltaico e accumuli

Il contributo delle energie rinnovabili al fabbisogno elettrico nazionale si conferma in crescita. A settembre, hanno coperto il 40,9% della domanda, rispetto al 39,4% dello stesso mese del 2024. Tra le fonti, spicca il fotovoltaico, con una crescita del 30,7%, pari a 982 GWh in più. Questo risultato è dovuto sia all’aumento della capacità installata (+556 GWh), sia a un maggiore irraggiamento solare (+426 GWh).

Nel periodo gennaio-settembre 2025, la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 4.476 MW, di cui ben 4.078 MW da fotovoltaico. Su base annua, la capacità totale installata di fotovoltaico ed eolico è cresciuta del 13,7%, raggiungendo 54.542 MW complessivi.

In parallelo, continua l’espansione degli impianti di accumulo elettrochimico, fondamentali per la gestione di una rete sempre più rinnovabile. Al 30 settembre 2025, in Italia si contano 17.417 MWh di capacità di accumulo, in crescita del 49,3% rispetto a un anno fa. Si tratta di circa 849.000 sistemi, per una potenza complessiva di 7.069 MW.

Solo a settembre, gli accumuli di grande taglia (utility scale) hanno generato 176 GWh, confermando il ruolo strategico di queste tecnologie nel garantire flessibilità, sicurezza e ottimizzazione economica del sistema.

Credit: Terna

Saldo estero e produzione nazionale

Il fabbisogno elettrico del mese di settembre è stato coperto per l’85,3% da produzione nazionale, mentre il restante 14,7% è arrivato dall’estero. Il saldo netto delle importazioni è stato pari a 3,8 TWh, in aumento del 5,7% rispetto al 2024, ma in calo dell’8,9% se si considera il periodo gennaio-settembre.

Nel dettaglio, la produzione nazionale netta è stata di 22,5 miliardi di kWh, con andamenti misti tra le fonti: +30,7% fotovoltaico; +1,2% geotermico; -4,1% idrico; -2,6% termico; -23,4% eolico.

Servizi ancora in calo

Nonostante il quadro positivo nel settore industriale, il comparto dei servizi mostra segnali di debolezza. Secondo l’indice IMSER, pubblicato da Terna con due mesi di ritardo, a luglio 2025 si è registrata una flessione del 5% rispetto allo stesso mese del 2024. Restano in crescita solo i consumi delle attività professionali, scientifiche e tecniche, oltre a informazione e comunicazione.

Bilancio dei primi nove mesi: ancora leggero segno meno

Nonostante la buona performance di settembre, il bilancio dei primi nove mesi del 2025 resta leggermente negativo: il fabbisogno complessivo è stato inferiore dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024 (-0,7% se si escludono gli effetti di calendario e clima). Un segnale che invita alla prudenza, ma che lascia intravedere una lenta ripresa in corso, soprattutto grazie al contributo delle rinnovabili e alla tenuta della manifattura energivora.

Leggi anche: Terna: le fonti rinnovabili coprono il 52,5% della domanda di energia

Uno sguardo al futuro

I dati di settembre confermano che il sistema elettrico italiano sta riprendendo slancio, ma con forti dinamiche interne: industria in recupero, rinnovabili in crescita, accumuli in espansione, ma anche una domanda ancora fragile nei servizi e una dipendenza dalle importazioni che resta significativa.

Il rafforzamento delle reti, il supporto agli investimenti nelle rinnovabili e negli accumuli e l’elettrificazione dei consumi saranno le leve fondamentali per rendere strutturale questa ripresa e accelerare la transizione verso un sistema energetico più sostenibile, efficiente e indipendente.

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