- 14/11/2024
- Simone Martino
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Papa Francesco, in un Messaggio inviato e letto dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin alla Conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Baku, guarda ai dati scientifici che rendono chiaro il fatto che non c’è più tempo e non sono consentiti ritardi
Il messaggio di Papa Francesco alla COP29 prende in considerazione i tempi in cui la Cop29 si inserisce. Tempi condizionati dalla “crescente disillusione verso le istituzioni multilaterali” e dalle “pericolose tendenze a costruire muri”.
“La salvaguardia del creato è una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Dobbiamo anche riconoscere che è strettamente interrelata alla salvaguardia della pace”.
Abitiamo lo stesso villaggio
Il messaggio di Francesco per il summit sul clima è un invito ad abbandonare l’egoismo – individuale, nazionale e dei gruppi di potere – che alimenta un clima di sfiducia e divisione che non risponde alle esigenze di un mondo interdipendente in cui dovremmo agire e vivere come membri di un’unica famiglia che abita lo stesso villaggio globale interconnesso.
Cancellare il debito dei Paesi poveri
Secondo il Pontefice è tempo per una nuova architettura finanziaria internazionale che possa davvero garantire a tutti i Paesi, in particolare ai più poveri e a quelli più vulnerabili ai disastri climatici, percorsi di sviluppo sia a basse emissioni di carbonio che ad alta condivisione che consentano a tutti di raggiungere il loro pieno potenziale e di vedere rispettata la propria dignità.
È una questione di “giustizia”, non di “generosità”: i Paesi ricchi, memori di tante gravi decisioni del passato, si impegnino “a condonare i debiti dei Paesi che non saranno mai in grado di ripagarli”, ricordando che tra Nord e Sud del mondo c’è un vero e proprio “debito ecologico” connesso a “squilibri commerciali con effetti sull’ambiente” e all’“uso sproporzionato delle risorse naturali” per lunghi periodi di tempo.
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L’invito “essenziale” è dunque a “cercare una nuova architettura finanziaria internazionale” che sia “audace, creativa e basata sui principi di equità, giustizia e solidarietà” ma soprattutto “incentrata sull’uomo”. Le risorse umane e tecnologiche ci sono per “invertire la rotta” e “perseguire il circolo virtuoso di uno sviluppo integrale veramente umano e inclusivo”.
































































































































































































































































