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Dopo dieci giorni di lavoro a Ginevra i negoziati dell’Intergovernmental Negotiating Committee si sono chiusi senza produrre un trattato sulla palstica giuridicamente vincolante per porre fine alla crisi dell’inquinamento da plastica

I 185 paesi riuniti a Ginevra per mettere a punto il primo trattato internazionale per la lotta contro l’inquinamento da plastica non sono riusciti a “raggiungere un consenso”.

A renderlo noto sono stati i delegati di India e Uruguay. Presentato nella notte, il nuovo testo di compromesso conteneva ancora più di un centinaio di punti da chiarire, dopo oltre 10 giorni di intense trattative, ed i capi delle delegazioni riuniti in sessione informale non hanno trovato un accordo.

Delusione da parte dei padroni di casa 

La Svizzera non è riuscita a ottenere il «proprio» auspicato accordo di Ginevra contro l’inquinamento da plastica. Ieri mattina, davanti alle delegazioni degli altri Stati, il capo negoziatore elvetico Felix Wertli ha espresso «delusione» e chiesto una «pausa» per riflettere sul seguito dei negoziati.

«È un momento difficile», ha ammesso il capo della divisione affari internazionali dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). «Non è stato per mancanza di impegno», ha aggiunto.

Secondo l’ambasciatore «Abbiamo ottenuto progressi. Ma mancavano i passi significativi necessari» per un trattato che potesse contrastare l’inquinamento da plastica.

ONU: Serve una pausa di riflessione

Inger Andersen, direttrice del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), dopo il fallimento dei negoziati, in una conferenza stampa a Ginevra ha assicurato che l’ONU continuerà a lavorare su questo tema.

“Sono stati 10 giorni di dura lotta, sullo sfondo di complessità geopolitiche, sfide economiche e tensioni multilaterali. Tuttavia, una cosa rimane chiara: nonostante queste complessità, tutti i Paesi vogliono chiaramente rimanere al tavolo delle trattative. Sebbene non abbiamo ottenuto il testo del trattato che speravamo, noi dell’UNEP continueremo a lavorare contro l’inquinamento da plastica: l’inquinamento che si trova nelle nostre falde acquifere, nel nostro suolo, nei nostri fiumi, nei nostri oceani e, sì, nei nostri corpi”.

La reazione della commissaria europea all’Ambiente

“L’Unione europea continuerà a promuovere un accordo più forte e vincolante che salvaguardi la salute pubblica, protegga l’ambiente e crei un’economia pulita, competitiva e circolare. Lo facciamo non solo per noi stessi, ma anche per le generazioni future” ha scritto ieri mattina su X la commissaria europea all’Ambiente Jessika Roswall aggiungendo che l’ultima bozza non era ancora soddisfacente tuttavia rappresentava “un passo avanti”.

Cosa hanno detto Greenpeace Plastic Free

“Il mancato raggiungimento di un accordo a Ginevra deve essere un campanello d’allarme per il mondo intero: porre fine all’inquinamento da plastica significa affrontare direttamente gli interessi dei combustibili fossili”, ha affermato Greenpeace in un comunicato.

Per Graham Forbes, capo delegazione di Greenpeace, se “la stragrande maggioranza” dei governi desidera un accordo solido, “una manciata di malintenzionati ha usato la procedura per mandare a monte tale ambizione. Non possiamo continuare a fare la stessa cosa e aspettarci un risultato diverso. Il tempo dell’esitazione è finito”.

Plastic Free ha lanciato, invece, un appello globale alla mobilitazione: “Chiediamo a cittadini, associazioni, comunità scientifica e amministrazioni di unirsi per pretendere un accordo ambizioso, equo e vincolante. Noi continueremo a farlo, insieme ai nostri referenti, volontari, scienziati e amministratori sensibili, finché l’inquinamento da plastica non sarà affrontato alla radice”.

Il post di Macron su X

“Ogni anno, 430 milioni di tonnellate di plastica vengono prodotte, inquinando il nostro ambiente, ogni minuto, 15 tonnellate di plastica finiscono nei nostri oceani. Ogni giorno, la nostra salute è sempre più a rischio. Cosa stiamo aspettando per agire?”.

E’ quanto scrive su X il presidente francese Emmanuel Macron “questo trattato globale contro l’inquinamento da plastica è la nostra occasione per invertire la rotta. Ma la scarsa ambizione della bozza presentata ieri alle Nazioni Unite è semplicemente inaccettabile”. “Invito tutti gli Stati riuniti a Ginevra ad adottare un accordo che sia realmente all’altezza di questa emergenza ambientale e sanitaria. Per la nostra salute, per il nostro ambiente. Per i nostri figli”.

Cosa succede ora? I prossimi passi

L’UNEP (Programma Ambiente delle Nazioni Unite) ha confermato che il processo proseguirà, infatti, il negoziato INC non si è formalmente chiuso ma è prevista un’ulteriore sessione, di cui si è in attesa della data per il rilancio dei negoziati.

L’Unione Europea, la High Ambition Coalition e numerosi Stati insulari restano saldi nel chiedere un trattato realmente vincolante.

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