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Progettazione, efficienza energetica, tecnologia ed economia circolare, così il settore edile diventa sostenibile. Ne abbiamo parlato con l’Arch. Matteo Patamia

“L’economia circolare può essere la soluzione per garantire che l’edilizia possa continuare a essere realizzata in maniera sostenibile su larga scala, a un livello di costi ragionevole”. A dirlo è l’Arch. Matteo Patamia

Adeguare l’efficienza energetica di case ed edifici agli obiettivi sul clima entro il 2030, ridurre le bollette delle famiglie, sono alcuni dei motivi che rendono necessario dirigersi verso un’edilizia sostenibile. Ma a che punto siamo del percorso della svolta green degli edifici?

La revisione della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia, che il Consiglio Europeo ha formalmente adottato il 12 Aprile 2024, pone obiettivi ambiziosi e prevede che tutti gli edifici diventino ad emissioni zero: a decorrere dal 2030 per quelli di nuova costruzione ed entro il 2050 per quelli esistenti. In Italia il patrimonio edilizio risulta essere particolarmente datato – in linea con la maggior parte delle città europee –, dai più recenti dati Istat risulta che circa il 70% degli edifici è stato costruito prima della legge sull’efficienza energetica (L. n.373/76) e che più del 60% delle abitazioni hanno una classe inferiore alle E.

Gli effetti del Superbonus, insieme agli altri Bonus edilizi hanno contribuito a progredire verso gli obiettivi europei di efficientamento energetico, circa il 4% degli edifici in classe F e G è passata a classi A e B a fronte di circa 120 miliardi di euro di investimenti; e quasi nulla è stato utilizzato per l’edilizia residenziale pubblica. Risulta evidente che per rendere tutto il patrimonio edilizio ad emissioni zero entro il 2050 serva un cambio di rotta.

Pochi giorni fa l’Ue nel Rapporto sullo stato dell’Unione dell’energia ha bacchettato l’Italia sui ritardi per rendere gli edifici più sostenibili, come previsto dalla direttiva «Case green», facendo emergere come nel nostro Paese che è leader nelle tecnologie pulite, le rinnovabili rappresentano solo il 21% del consumo energetico finale lordo. Inoltre il Rapporto ha segnalato, che nel 2023 il 4,1% degli italiani ha avuto difficoltà a pagare le bollette e il 9,5% non poteva mantenere la casa calda in inverno. Quali sono gli interventi che gli italiani possono attuare per risparmiare e allo stesso tempo aumentare le prestazioni energetiche?

Anche la Direttiva EPBD affronta, per la prima volta, il tema dell’efficienza energetica collegato alla povertà energetica. In Italia i dati più recenti sottolineano come gli immobili nelle classi energetiche meno performanti si concentrino nelle periferie mentre nelle zone di pregio sono presenti per circa il 40% immobili in classi A e B. Per intraprendere la strada dell’efficienza energetica bisogna mettere al centro della politica energetica la necessità dei gruppi sociali più vulnerabili.

Investire su edifici sostenibili ed efficienti consente di ridurre i costi in bolletta, aumenta il valore dell’immobile e migliora il comfort interno; inoltre favorisce la crescita di un settore strategico come l’edilizia, aumentando l’occupazione. Gli interventi possibili per efficientare energeticamente un edificio sono diversi e variano a seconda delle condizioni dello stesso, partendo dal miglioramento dell’involucro edilizio con interventi quali l’installazione di infissi performanti e schermature solari, e la realizzazione di cappotti termici con materiali isolanti ad elevate prestazioni è possibile minimizzare i fabbisogni energetici.

Si dovranno poi privilegiare soluzioni impiantistiche innovative – in vista di una graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili – come le pompe di calore, abbinate ad impianti fotovoltaici e sistemi ibridi, in grado di agevolare un progressivo processo di decarbonizzazione.

Lei sarà uno dei relatori alla fiera Edilsocialnetwork B-CAD la più importante fiera di edilizia, architettura e design che si terrà presso il Roma Convention Centre La Nuvola dal 31 ottobre al 2 novembre prossimo. Il tema della sostenibilità sarà il tema portante della manifestazione. Volevo chiederLe come i temi dell’economia circolare e della sostenibilità stanno cambiando il settore dell’edilizia?

L’economia circolare può essere la soluzione per garantire che l’edilizia possa continuare a essere realizzata in maniera sostenibile su larga scala, a un livello di costi ragionevole. L’influenza di tali tematiche in campo edile è riscontrabile dallo sforzo e dalla continua ricerca che fanno le aziende per ridurre consumi ed energia, moltissimi ad esempio sono i nuovi materiali sviluppati negli ultimi anni, creati a partire dal riciclo di materiali e componenti risultanti da operazioni di demolizione.

In piena espansione è anche la realtà delle soluzioni off-site, in grado di garantire ottime prestazioni e ridurre l’inquinamento, gli scarti ed i rischi in cantiere, unitamente a costruzioni prefabbricate che hanno il vantaggio di avere un costo predeterminato e consentono un facile riutilizzo delle materie prime.

Rimanendo in tema di economia circolare, un segnale positivo è rappresentato anche dalla nascita di modelli innovativi di business, come il noleggio di elementi prefabbricati per cantieri temporanei. Edilsocialnetwork B-CAD sarà per questo un momento di incontro ideale, la fiera si distingue per il pubblico B2B altamente profilato. L’evento favorisce le connessioni tra progettisti e produttori all’interno di un ambiente ideale per discutere di soluzioni innovative e tematiche di settore. Oggi in Italia, come all’estero, il motore dello sviluppo è la sostenibilità energetica ed ambientale, specie per un settore come quello delle costruzioni, che presenta una filiera complessa e a cui fa capo una fetta consistente dei consumi energetici e degli impatti ambientali.

Il mercato si è riorganizzato rapidamente attorno a questo tema, portando negli ultimi anni ad una svolta netta: ad una crisi gravissima dell’edilizia tradizionale (in particolare in riferimento alle nuove costruzioni) e dei comparti ad essa legati, fa riscontro una crescita dei settori legati alla riqualificazione edilizia, ed in particolare a quella energetica.

Restando sul tema dell’economia circolare, uno dei principi cardine è quello del riciclo. Ultimamente si apprendono nuovi passi in avanti nell’uso di materiale riciclato in edilizia, grazie all’uso di nuove tecnologie, penso all’uso di bio-schiume ecosostenibili o all’uso della stampa 3d. Quanto è importante lo sviluppo della tecnologia e quanto può incidere sul nuovo modo di progettare?

Le innovazioni tecnologiche sono elemento fondamentale per lo sviluppo di ogni settore, e possono contribuire a mitigare gli impatti ambientali, in particolare se combinate con l’economia circolare. La progettazione è stata rivoluzionata dall’introduzione del BIM (Building Information Modeling) che consente di ottimizzare i processi e le risorse impiegate, minimizzare gli errori di progetto e tenere costantemente sotto controllo gli standard qualitativi ed energetici dell’edificio, organizzare e gestire le fasi di cantiere riducendo sprechi e costi.

Gli strumenti di gestione dei dati, come il BIM o l’analisi del ciclo di vita dei materiali, possono aumentare la trasparenza sulle prestazioni ambientali dell’intera catena edilizia e fornire informazioni su come la filiera può diventare più efficiente ed ecosostenibile.

La tecnologia sta fortemente influenzando anche l’ambito edile, in particolare si stanno imponendo all’attenzione del mercato e degli operatori di settore le tecnologie di assemblaggio a secco, in legno o in acciaio. Particolarmente interessante è la tecnica di costruzione con stampa 3D che accelera notevolmente il processo produttivo e riduce gli sprechi dei materiali risultando più ecologica delle tecniche classiche. Analogamente il “contour crafting” è una tecnologia di produzione stratificata che consente la creazione di abitazioni, anche in serie, in un unico ciclo produttivo.

Leggi anche: Industria edile e sfide ambientali

La trasformazione del settore edilizio in senso green costituisce una parte essenziale anche con riferimento alle future smart city. Le chiedo, quanto siamo ancora lontani dal veder realizzate città futuristiche?

In Italia abbiamo esempi di città e comuni che hanno adottato pratiche virtuose ed intrapreso importanti progetti a scala urbana, al punto da poterli definire quasi futuristici. Ben nove città italiane sono state selezionate nel 2022 all’interno della Missione “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030” del programma Horizon Europe, che punta a trasformare le città in modelli di neutralità climatica. Queste città fungeranno da modello per le altre realtà italiane, definendo un percorso concreto che coinvolge non solo la governance, ma anche i cittadini.

Ne è un chiaro indicatore il mercato delle Smart Cities che negli ultimi anni è salito sensibilmente, con un comune su cinque che lo scorso anno ha avviato progetti in chiave smart. In particolare gli investimenti si sono concentrati sulla smart mobility e sull’illuminazione pubblica “intelligente”, sugli smart building e, grazie anche ad una spinta da parte dei fondi del PNRR, verso soluzioni innovative in ambito energetico come le comunità energetiche rinnovabili.

Tuttavia, una minoranza di Comuni non ha ancora compreso il valore di una trasformazione simile, in alcuni casi anche a causa della mancanza di adeguate competenze e conoscenze che rende difficile la redazione di progetti e la partecipazione ai bandi, in altri ed in particolar modo nei piccoli comuni, a causa della mancanza di personale. Di strada da fare ancora ce n’è.

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