- 25/10/2025
- Simone Martino
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Case Green: Kyoto Club, Knauf Insulation ed ECCO chiedono un recepimento ambizioso della Direttiva europea. Più efficienza, meno sprechi e nuove opportunità di lavoro verde
Rendere le case italiane più efficienti, sostenibili e accessibili non è solo una scelta ambientale: è un investimento per il futuro del Paese. È questo il messaggio lanciato durante il convegno “Idee per lo sviluppo e il finanziamento di un’edilizia sostenibile, efficiente e accessibile a tutti”, organizzato da Kyoto Club, Knauf Insulation Italia e il think tank climatico ECCO all’Hotel Nazionale di Roma.
L’incontro ha riunito rappresentanti di governo, istituzioni, imprese e società civile per discutere delle strategie e degli strumenti economici necessari a modernizzare il patrimonio edilizio nazionale, riducendo consumi e emissioni.
Direttiva “Case Green”: un’occasione da non sprecare
La Direttiva europea “Case Green” (EPBD) impone agli Stati membri di ridurre drasticamente l’impatto energetico degli edifici nei prossimi anni. Un traguardo ambizioso, ma anche un’enorme opportunità per rilanciare il settore edilizio e combattere la povertà energetica, che oggi colpisce oltre 2 milioni di famiglie italiane, pari al 9% del totale (fonte Oipe).
Tuttavia, nella legge di delegazione europea attualmente in discussione alla Camera, la direttiva non compare. Un’assenza che preoccupa ambientalisti e operatori del settore.
“È un’occasione che non possiamo permetterci di perdere – ha avvertito Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club –. Chiediamo un recepimento ambizioso della Direttiva Case Green, che punti davvero a più efficienza, meno sprechi, bollette più leggere e nuovi posti di lavoro verde. Solo investendo nella riqualificazione degli edifici potremo unire crescita economica, giustizia sociale e tutela ambientale.”
Finanziamenti e incentivi: serve una visione strutturale
Uno dei nodi principali resta quello delle risorse economiche. Come sostenere la transizione verso edifici più efficienti senza gravare troppo sui conti pubblici?
Per Francesca Andreolli, ricercatrice senior del think tank ECCO, la chiave è abbandonare la logica dei bonus a tempo: “Servono politiche strutturali, non misure spot. La revisione degli incentivi fiscali deve tener conto delle diverse caratteristiche tecniche degli edifici e delle condizioni economiche delle famiglie. Solo così potremo avere una transizione equa e duratura, capace di offrire sicurezza energetica e di valorizzare il patrimonio immobiliare italiano.”
Un’opportunità economica e sociale
Dal mondo industriale arriva un messaggio altrettanto chiaro: la riqualificazione energetica non è solo una necessità ambientale, ma anche una grande opportunità economica e occupazionale.
“La riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano – spiega Simone Campoli, Managing Director di Knauf Insulation Italia – è una delle sfide più urgenti e al tempo stesso più promettenti. Le tecnologie per ridurre i consumi e migliorare il comfort esistono già. Ora serve una strategia nazionale chiara, con finanziamenti stabili e proporzionati all’impatto economico e sociale degli interventi.”
Il futuro dell’edilizia passa dall’efficienza
Dal convegno emerge un messaggio unanime: l’Italia deve decidere se limitarsi a “rattoppare” un patrimonio edilizio vecchio e inefficiente o cogliere l’occasione per rinnovarlo a fondo.
Un recepimento ambizioso della Direttiva “Case Green” permetterebbe di ridurre le emissioni, abbassare le bollette, combattere la povertà energetica e creare nuovi posti di lavoro verdi.
Come ricorda Ferrante, “la transizione energetica non è un costo, ma un investimento sul futuro dell’Italia.”




















































































































































