- 17/06/2025
- Redazione
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Desertificazione e siccità: occorre accelerare le azioni per ripristinare 1,5 miliardi di ettari di terreni degradati in tutto il mondo e dare impulso a un’economia di ripristino del territorio da mille miliardi di dollari
Questo è il focus della Giornata contro la Desertificazione e la Siccità 2025 che si celebra oggi e che quest’anno ha come tema “Ripristinare il territorio. Sbloccare le opportunità“, sottolineando i molteplici benefici legati al ripristino del territorio.
La Giornata contro la desertificazione e la siccità, è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1994, e si celebra ogni anno il 17 giugno. Il suo scopo è quello di sensibilizzare e promuovere soluzioni contro la desertificazione, il degrado del suolo e la siccità.
Il messaggio del segretario generale ONU António Guterres
“Ciò che è buono per la terra è buono per le persone e le economie. Ma l’umanità sta degradando la terra a un ritmo allarmante, che costa all’economia globale quasi 880 miliardi di dollari ogni anno – molto più degli investimenti necessari per affrontare il problema.
La siccità sta costringendo le persone ad abbandonare le loro case e sta aggravando l’insicurezza alimentare: il numero di nuovi sfollati è al livello più alto degli ultimi anni.
Riparare i danni causati alla nostra terra offre enormi vantaggi, tra cui un grande ritorno sugli investimenti. Può ridurre la povertà, creare posti di lavoro, salvaguardare le riserve idriche, proteggere la produzione alimentare e migliorare i diritti e i redditi della terra, soprattutto per i piccoli agricoltori e le donne.
Il tema della Giornata della desertificazione e della siccità di quest’anno – “Ripristinare la terra. Sblocca le opportunità” – è sia una dichiarazione di fatto che un invito all’azione.
Esorto i governi, le imprese e le comunità a rispondere all’appello e ad accelerare l’azione per rispettare i nostri impegni globali condivisi sull’uso sostenibile della terra. Dobbiamo invertire il degrado e incrementare i finanziamenti per il ripristino, anche sbloccando gli investimenti privati.
Agiamo ora per curare la terra, cogliere le opportunità e migliorare le vite.”
Perché il ripristino del territorio è importante
Oltre la metà del PIL globale si basa su ecosistemi sani. Eppure, ogni anno, un’area delle dimensioni dell’Egitto si degrada, causando la perdita di biodiversità, aumentando il rischio di siccità e costringendo le comunità a spostarsi. Gli effetti a catena sono globali: dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari all’instabilità e alle migrazioni.
Ma il ripristino del territorio capovolge la situazione. Ogni dollaro investito nel ripristino genera un ritorno economico compreso tra 7 e 30 dollari. Rivitalizzare il territorio ripristina la produttività, rafforza i cicli dell’acqua e sostiene milioni di mezzi di sussistenza rurali.
“Il degrado del territorio e la siccità sono gravi fattori di degrado per la nostra economia, la stabilità, la produzione alimentare, l’acqua e la qualità della vita”, ha dichiarato il Segretario Esecutivo dell’UNCCD, Ibrahim Thiaw. “Il ripristino del territorio è la nostra opportunità per invertire queste minacce e creare nuove possibilità”.
Un punto di svolta per il pianeta
Mentre ci avviciniamo alla metà del Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino degli Ecosistemi (2021-2030), agire è più urgente che mai. Se le tendenze attuali continueranno, dovranno essere ripristinati 1,5 miliardi di ettari di terreno entro il 2030. Finora, 1 miliardo di ettari è stato promesso attraverso iniziative come la G20 Global Land Restoration Initiative e la Great Green Wall Initiative.
Aumentare gli investimenti
La motivazione finanziaria è chiara, ma è necessario agire di conseguenza. Secondo il Meccanismo Globale dell’UNCCD, il mondo deve investire 1 miliardo di dollari al giorno tra il 2025 e il 2030 per arrestare e invertire il degrado del suolo. Gli investimenti attuali sono insufficienti, attestandosi a 66 miliardi di dollari all’anno, e solo il 6% proviene dal settore privato.
Occorre, dunque, aumentare l’ambizione e gli investimenti sia da parte dei governi che delle imprese. Ciò significa sbloccare nuove fonti di finanziamento, creare posti di lavoro dignitosi, abbracciare l’innovazione e sfruttare al meglio le conoscenze tradizionali.
Cosa dobiamo fare, secondo il WWF
A maggio di quest’anno oltre il 40% dell’Europa risultava colpita da qualche forma di siccità.
Secondo il WWF quello che dobbiamo fare è chiarissimo. Occorre combattere le cause di degrado del suolo e siccità, abbattere le emissioni climalteranti, attuare i piani di adattamento al cambiamento climatico, ripristinare gli ambienti naturali degradati, fermare il consumo di suolo, gestire l’acqua attraverso politiche di risparmio, prevenzione e tenendo conto del bilancio idrico per garantire una ripartizione sostenibile di questo prezioso bene comune, ma mancano ancora la capacità e la volontà di cooperare per fermare una crisi che rischia di rendere il Pianeta inabitabile per molte specie, inclusa quella umana.



















































































































































































































