- 12/08/2024
- Simone Martino
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Le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno rappresentato un punto di partenza per favorire la cultura sostenibile nei grandi eventi sportivi
Che non tutto abbia funzionato alla perfezione è stato evidente a tutti, ma che la perfezione andasse cercata e realizzata a tutti i costi è stato forse proprio il limite più grande dell’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024.
Olimpiadi che comunque passeranno alla storia come le prime Olimpiadi in cui si è fatto un notevole passo in avanti verso la sostenibilità della manifestazione.
Non sappiamo, infatti, se poter paragonare Parigi 2024 ad Olimpia 776 a.c., data in cui i Giochi Olimpici si svolsero per la prima volta o ad Atene 1896 data dei primi Giochi olimpici dell’era moderna. Certo è che l’edizione appena conclusa ha lasciato in eredità la convinzione che non si potranno più organizzare grandi eventi sportivi senza dover affrontare il problema della sostenibilità.
Che cosa ha funzionato
Durante il periodo olimpico, Parigi ha vissuto una metamorfosi significativa. La città si è trasformata con un centro pedonalizzato, corsie preferenziali per i mezzi pubblici e le biciclette, e una riduzione quasi totale dell’uso della plastica, grazie alla decisione di combattere contro bottigliette e stoviglie usa e getta.
Dopo tante edizioni segnate da cementificazione, sprechi, plastica ovunque ed emissioni di anidride carbonica fuori controllo, Parigi 2024 ha segnato un punto di svolta.
Il Villaggio Olimpico è stato realizzato a nord di Parigi grazie ad un importante progetto di riqualificazione urbana di un quartiere periferico trasformato in un esempio di edilizia ecologica.
Gli stadi sono stati realizzati in alcuni degli edifici e dei luoghi più iconici della città, senza costruirne di nuovi; si sono evitati gli sprechi e soprattutto quella notevole quantità di rifiuti che i grandi eventi di solito lasciano. Il sistema ha funzionato e l’impatto sui comportamenti delle persone è stato enorme. Inoltre, sono state utilizzate fonti rinnovabili per l’utilizzo di energia elettrica negli impianti di gara.
Per quanto riguarda il cibo si è raddoppiata la quantità di cibo a base vegetale, dimezzando la quantità di proteine di origine animale in tutti gli alimenti forniti. Inoltre, l’80% dei prodotti proveniva dalla Francia e il 25% di essi proveniva da produttori situati entro un raggio di 250 km dalle sedi dei Giochi. Il 30% dei prodotti utilizzati era certificato biologico.
Tutti questi cambiamenti hanno conferito alla capitale francese l’aspetto di un prototipo di città sostenibile del futuro.
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Cosa non ha funzionato?
La Senna. Non c’è dubbio che il problema della balneabilità della Senna ha rappresentato il più evidente fallimento per l’immagine di Parigi e della Francia, ma anche per la causa ambientale in generale.
Aver investito enormi risorse finanziarie nel tentativo di rendere il fiume balneabile e sicuro per le gare di nuoto per poi ritrovarsi a dover rinviare le gare giorno per giorno e a non poter garantire la sicurezza della salute degli atleti, è stato senz’altro un boomerang.
Il sistema di raffrescamento predisposto per il Villaggio Olimpico al posto dell’aria condizionata non è stato sufficiente a garantire, anche a causa del forte caldo, un’esperienza ottimale agli atleti che si sono lamentati anche per la scarsa qualità del cibo e per i letti di cartone progettati per essere completamente riciclabili e aventi materassi fatti con fili di reti da pesca riciclate.
Alcune immagini come quelle di atleti che dormivano nel parco, o come quelle dei tennisti che si rinfrescano con le borracce ghiacciate, mentre i raccattapalle le riordinano attentamente in frigo, sono diventate virali sui social media.
Questi problemi hanno messo in discussione la credibilità delle iniziative sostenibili promosse dagli organizzatori.
Ma cosa rappresenta l’Olimpiade?
L’Olimpiade è da sempre un simbolo di condivisione di valori a livello universale. Dobbiamo al barone Pierre de Coubertin, la nascita dei Giochi Olimpici moderni e la rinascita del motto e degli ideali di Olimpia.
La sua iniziativa fu importante non solo per riaffermare il valore educativo dello sport, ma soprattutto perché attraverso di esso si concretizzavano i concetti di fratellanza, amore tra i giovani e pace tra i popoli.
Concetti e valori che coinvolgono non solo gli atleti ma il mondo intero e che andrebbero reinterpretati e condivisi a seconda dei tempi. Quindi dato che uno dei problemi che coinvolgono il mondo e che purtroppo sta diventando di primaria importanza è quello del cambiamento climatico, non possiamo non riconoscere alle Olimpiadi di Parigi 2024 il merito di aver aperto una strada che non va fermata ma che deve essere condivisa e portata avanti, anche se qualcosa non ha funzionato.



















































































































































































































