Condividi questo articolo

Ieri, 19 maggio, era l’Overshoot Day per l’Italia. Da ieri il nostro Paese non ha più risorse naturali disponibili per il 2024 e torna ad essere in debito con la Terra

Il 19 maggio è stato l’Overshoot day italiano, come segnala il Global Footprint Network, che ogni anno misura la domanda di risorse e servizi da parte di una popolazione (in questo caso gli italiani) e l’offerta di risorse e servizi da parte dei loro ecosistemi.

Abbiamo cioè consumato tutto quello che era a nostra disposizione per non gravare sull’ecosistema e sulle risorse disponibili per le generazioni future. Se tutta l’umanità consumasse come gli italiani, il 19 maggio 2024 avremmo “esaurito” tutte le risorse naturali del Pianeta e inizieremmo a consumare le risorse “previste” per il 2025. Quest’anno l’Overshoot Day è arrivato in anticipo, l’anno scorso era arrivato il 2 agosto.

Italia al 43° posto su 126 Paesi…ma vince l’ultimo

La data dell’Overshoot day varia a seconda del Paese, e anche di anno in anno, poiché i comportamenti e le politiche di sfruttamento delle risorse naturali non sono uguali per tutti.

I dati dimostrano che ogni anno l’Overshoot Day si verifica sempre più precocemente, segnalando l’aumento della pressione sui sistemi naturali del Pianeta.

Leggi anche: I ghiacciai austriaci scompariranno entro il 2074

Nel triste calendario del Global Footprint Network il primo Paese ad entrare in debito è stato il Qatar, che lo scorso 11 febbraio aveva già esaurito le risorse del 2024, il meno impattante tra quelli che comunque entreranno in debito è il Kyrgyzstan che esaurirà le risorse del 2024 il 30 dicembre.

Fonte: Global Footprint Network 2024, www.overshootday.org.

In Italia non siamo ai livelli di Qatar e Lussemburgo né di Emirati arabi, Stati Uniti e Canada (seguiti anche da paesi europei come Danimarca e Belgio) che hanno esaurito le risorse già a marzo. Siamo comunque molto alti nella classifica dei Paesi che consumano più rapidamente le proprie risorse. Occupiamo il 43° posto ma ci sono ben 83 Paesi che consumano meno di noi.

Come spiega il WWF, “anche quest’anno per l’Italia il consumo di risorse naturali supera la capacità del nostro paese di generarne nuove: siamo in deficit ecologico, in altre parole spendiamo più delle risorse che abbiamo e immettiamo in atmosfera più CO2 della capacità che hanno gli ecosistemi di assorbirla. Oggi per soddisfare i consumi annui degli italiani sarebbero necessarie più di 4 Italie. È necessario invertire questo trend.”

L’urgenza di adottare azioni concrete

“Molte persone sono erroneamente convinte che ogni sforzo a favore della sostenibilità rappresenti unicamente un atto di generosità nei confronti del Pianeta. In realtà, se non ci prepariamo ad affrontare un futuro, ormai largamente prevedibile, in presenza di una popolazione mondiale sempre crescente, un incremento della domanda e, al contempo, la medesima quantità di pianeti a disposizione (cioè sempre solo uno), dovremo far fronte a molteplici rischi e costi elevati. – afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia – Investire in energie rinnovabili, adottare pratiche di produzione e consumo responsabili e promuovere la conservazione ambientale, sono alcune delle vie che possiamo intraprendere per ridurre la nostra impronta ecologica e garantire un futuro sostenibile alla nostra e alle future generazioni. Agire troppo lentamente e lasciare che il cambiamento climatico prenda il sopravvento, distruggerà buona parte delle capacità rigenerative del Pianeta. Serve agire rapidamente, invece, lasciando così all’umanità più opzioni, più biocapacità e una porzione maggiore di risorse naturali.”

Condividi questo articolo