- 23/09/2024
- Redazione
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Gran parte dei rifiuti marini si originano a terra e si disperdono nell’ambiente e sono veicolati per il tramite dei fiumi nei mari
In occasione della Giornata Mondiale dei Fiumi che si è celebrata ieri 22 settembre 2024, ISPRA ha pubblicato il Quaderno “Macro-rifiuti galleggianti nei fiumi: il programma di monitoraggio nazionale di ISPRA per la Strategia Marina“, realizzato nell’ambito dell’Accordo Operativo per i programmi di monitoraggio per la Strategia Marina tra il MASE ed ISPRA.
Cosa emerge dal monitoraggio
Il risultato di un anno di monitoraggio in 12 fiumi, nelle tre sotto regioni marine, per un totale di circa 400 ore, e realizzato in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile, ha evidenziato come Tevere, Sarno e Po siano, tra i fiumi investigati, quelli che veicolano più macro-rifiuti galleggianti a mare.
I 12 fiumi monitorati sono: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto, Tevere.
Il passaggio del corso d’acqua in centri densamente abitati rispetto ad aree rurali e la portata del fiume sono associati ad un numero maggiore di rifiuti in fiume. Più dell’80 % è costituito da plastica e di questa più di 1/3 è monouso.
Le altre tipologie più rappresentate – ma con valori sensibilmente inferiori – sono oggetti di carta (4.6 %), vetro e metallo (circa 2 %). Gran parte degli oggetti sono piccoli frammenti (< 10cm) non identificabili; tra quelli identificabili la percentuale maggiore deriva da attività legate al consumo di alimenti e usati come imballaggi.
Come è avvenuto il monitoraggio
Scopo del programma di monitoraggio è stato quello di poter verificare la quantità e la qualità dei rifiuti che dai fiumi finiscono al mare, con un approccio From Source to Sea.
Per investigare la dinamica dei rifiuti nei fiumi sono stati rilasciati nei corsi d’acqua dei contenitori galleggianti, disegnati per simulare il comportamento dei macro-rifiuti, con tracciatori GPS.
I risultati hanno evidenziato sia la lunga permanenza degli oggetti nei fiumi, con un comportamento “stop & go” in relazione alle portate, sia la capacità di percorrere lunghi tratti una volta in mare. I rifiuti dal fiume Po hanno raggiunto la Puglia e dal Tevere ed Ombrone sono giunti in Francia (Corsica e Costa Azzurra).
Il percorso dei rifiuti, sia in fiume sia in mare, ha fornito anche informazioni utili nell’ambito delle politiche di gestione dei rifiuti anche transfrontaliere.
L’importanza del Monitoraggio
Sebbene in Europa siano diffuse esperienze su singoli fiumi anche a livello di bacino, l’Italia è il primo Paese ad aver strutturato e sistematizzato un monitoraggio così esteso sui fiumi per rispondere alle richieste normative della Direttiva Quadro sulla Strategia Marina.
Il monitoraggio dei macro-rifiuti galleggianti nei fiumi è importante anche perché sono pertinenti indicatori sia dei rifiuti dispersi nell’ambiente, sia dell’efficacia dei programmi di misure atti a ridurre sia la produzione di rifiuti sia la loro dispersione nell’ambiente.
Le informazioni nel Quaderno saranno utili anche ai fini della legge “Salvamare” (L. 17 maggio 2022, n. 60) art. 6 (Misure per la raccolta dei rifiuti galleggianti nei fiumi) e del suo relativo decreto (DD 525/2023). Sul fiume Tevere, ad esempio, la barriera raccogli rifiuti è stata in grado, presumibilmente, di fermare uno dei dieci contenitori con tracciatori, bloccandolo prima che giungesse in mare.













































































































































































































