- 25/10/2025
- Simone Martino
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L’Ue prepara la nuova legge sulle biotecnologie per il 2026. Il 35% degli europei accetterebbe la carne coltivata, ma prevalgono dubbi e diffidenza
Un europeo su tre è pronto ad assaggiare la carne coltivata in laboratorio. È uno dei dati più interessanti che emergono dal nuovo rapporto dell’Osservatorio dei consumatori dell’EIT Food, intitolato “Alla scoperta della percezione dei consumatori della prossima legge sulle biotecnologie”.
Lo studio, pensato per aiutare i legislatori dell’Unione Europea a definire la futura legge sulle biotecnologie (Biotech Act), mostra come i cittadini vedano in queste innovazioni un’enorme opportunità per il futuro del cibo, ma anche una fonte di dubbi e timori.
Biotecnologie: tra speranza e diffidenza
Secondo l’indagine, la biotecnologia viene percepita come una possibile risposta alle grandi sfide globali: dal garantire la sicurezza alimentare al migliorare la salute, la nutrizione e la sostenibilità del sistema agricolo. Tuttavia, molti consumatori restano scettici, temendo che queste tecnologie possano essere sfruttate in modo improprio dalle grandi aziende o che i benefici economici e ambientali non siano distribuiti in modo equo.
Proprio per questo, gli autori del rapporto sottolineano che la futura legge europea potrà avere successo solo se riuscirà a costruire fiducia e trasparenza: spiegando come vengono regolamentate la sicurezza e la sostenibilità alimentare e garantendo un’informazione chiara al consumatore.
I numeri: carne coltivata promossa, cibo 3D e OGM ancora lontani
Nel dettaglio, il 35% dei cittadini europei si dice disposto a consumare carne coltivata, mentre il 43% accetterebbe latticini ottenuti tramite fermentazione di precisione. Percentuali che scendono bruscamente per le tecnologie più “avanzate”: solo il 26% sarebbe disposto a mangiare alimenti geneticamente modificati, e appena il 23% proverebbe cibo stampato in 3D.
Il livello di apertura varia molto anche tra le generazioni: i giovani tra i 18 e i 34 anni risultano i più curiosi (34%), contro appena il 17% tra gli over 55. Sul piano geografico, invece, Francia e Grecia emergono come i Paesi più diffidenti, con oltre la metà dei cittadini (rispettivamente 52% e 56%) restii a provare prodotti biotech.
La legge europea sul biotech arriva nel 2026
Il Biotech Act dell’Unione Europea, previsto per il 2026, definirà il quadro normativo per lo sviluppo e la commercializzazione di alimenti realizzati attraverso biotecnologie avanzate. L’obiettivo è favorire l’innovazione nel settore agroalimentare, mantenendo però alti standard di sicurezza e tutelando la fiducia dei consumatori.
Come spiega Lorena Savani, Direttrice della Leadership Tematica Biotecnologie e Proteine presso EIT Food, “la biotecnologia può avere un ruolo trasformativo nel guidare l’innovazione alimentare, rafforzare la resilienza climatica e migliorare la salute globale. Ma la fiducia e il coinvolgimento del pubblico sono fondamentali per liberare questo potenziale”.
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Il futuro del cibo è vicino, ma la fiducia sarà decisiva
Il rapporto dell’EIT Food evidenzia come le biotecnologie possano davvero trasformare il nostro modo di produrre e consumare cibo, rendendolo più sostenibile e sicuro. Ma il loro successo dipenderà da un elemento chiave: la fiducia del pubblico.
Solo se cittadini, istituzioni e industria sapranno collaborare in modo trasparente, l’Europa potrà abbracciare con serenità la rivoluzione del cibo del futuro.













































































































































































































