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Coldiretti celebra 80 anni alla presenza del Capo dello Stato Mattarella e lancia una campagna digitale per l’etichetta trasparente sui cibi

L’iniziativa è stata lanciata ufficialmente al Teatro Eliseo di Roma in occasione degli 80 anni dalla fondazione della Coldiretti.

Dopo aver raccolto 300mila firme tramite i gazebo e nei mercati, è partita la raccolta digitale delle firme per una legge di iniziativa popolare che punta a rendere obbligatoria l’etichetta d’origine su tutti gli alimenti in commercio nell’Unione Europea.

L’evento ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme a numerose personalità del mondo politico, economico e sociale, e alle forze dell’ordine. Presenti anche il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, accompagnati da agricoltori provenienti da ogni regione d’Italia.

Il messaggio del Capo dello Stato

“La Repubblica sa di identificarsi in ampia misura nell’agricoltura. È valso ai tempi della pandemia; e agli agricoltori va il ringraziamento per avere assicurato nutrimento al Paese. Vale, è valso, per le alluvioni che colpiscono l’Italia, con prove di autentica responsabilità e solidarietà”.

“La Repubblica sa che è a partire da elementi essenziali come l’acqua e il cibo che si costruisce la pace tra i popoli” aggiunge poi il capo dello Stato.

“L’invasione russa in Ucraina, la gravissima crisi medio-orientale, stanno mettendo a dura prova la possibilità di sopravvivenza di intere popolazioni, con un uso spregiudicato della risorsa alimentare come arma. La indispensabile cooperazione internazionale, nella quale siete impegnati per la vostra parte, vi fa veicoli di pace. L’agricoltura – conclude Mattarella – è futuro per l’umanità. Fedele alle proprie radici, sono certo che troveremo su questa strada la Confederazione dei prossimi anni”.

Il messaggio del Presidente Coldiretti

“Oggi celebriamo 80 anni di Coldiretti. Una storia importante che non guarda solo al passato. Un passato di riforme fondamentali che hanno tracciato il futuro dell’agricoltura italiana, a partire dalla riforma agraria che distribuì più di 3,6 milioni di ettari a quelli che venivano chiamati mezzadri e che divennero contadini e agricoltori, un riscatto sociale ed economico che non ha avuto precedenti nella storia europea.

Oggi nel complesso la filiera agroalimentare italiana genera un valore complessivo di 620 miliardi, con 4 milioni di occupati, 70 miliardi, un record storico, anche per quanto riguarda le nostre esportazioni. Dobbiamo fare ancora di più nel contesto europeo per modificare quei regolamenti che portano ad avere una tracciabilità dei prodotti e una certezza di ciò che arriva sulle nostre tavole, evidenziando ciò che l’Italia può offrire al mercato interno e soprattuto ai mercati mondiali.

Vorrei dedicare un pensiero a tutte le nostre imprese agricole che sono state colpite dalla recente alluvione nell’Emilia Romagna e nelle Marche, così come a tutte quelle danneggiate dalla siccità, dalla psa o da altre emergenze. Siamo con voi e faremo di tutto per non lasciare nessuno indietro. Perché? Perché da 80 anni il ruolo della Coldiretti è questo: difendere gli agricoltori e le loro famiglie, proteggere il loro reddito, la nostra dignità”. Così il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a margine della festa per gli 80 anni della Coldiretti al Teatro Eliseo. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Leggi anche: Dall’Europa 37,4 milioni per gli agricoltori italiani colpiti dagli eventi climatici

Un evento simbolico per Coldiretti

Quello dell’Eliseo è un appuntamento dal forte valore simbolico per quella che è una delle battaglie storiche e identitarie della Coldiretti: l’etichetta trasparente sui cibi.

Battaglie che nel corso degli ultimi 80 anni hanno cambiato il volto dell’agricoltura italiana, riportandola al centro della società e restituendo dignità al lavoro nei campi. Basti pensare alla Riforma agraria ispirata e sostenuta dalla Coldiretti che ha rappresentato la più grande ridistribuzione di ricchezza mai realizzata in Italia, trasferendo a oltre un milione di contadini, mezzadri, braccianti e affittuari, 3,6 milioni di ettari incolti o mal coltivati segnando la fine del latifondismo improduttivo.

Una svolta alla quale è seguita all’inizio del 2000 la legge di orientamento, che ha rivoluzionato il settore, rendendo possibile un ventaglio di attività che vanno dall’agriturismo all’agricoltura sociale fino alla vendita diretta e la produzione di energia.

Negli anni 2000, inoltre, nasce il Patto col consumatore che ha saldato gli interessi degli agricoltori con quelli dei cittadini e posto le basi per le tante iniziative a tutela della salute, dell’ambiente, delle campagne e della trasparenza, di cui la legge di iniziativa popolare è l’ultimo capitolo.

La campagna digitale per l’etichetta trasparente sui cibi

L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori. La raccolta firme ad oggi è stata attraverso banchetti in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e in tutte le sedi territoriali che hanno portato sino ad oggi a ottenere trecentomila firme.

Basta collegarsi al sito e selezionare il proprio Paese di cittadinanza nel menu a tendina in giallo a sinistra. Si potrà quindi scegliere se compilare il modulo inserendo i propri dati con numero della carta d’identità o del passaporto oppure accedere direttamente con lo spid.

In questo modo – spiega Coldiretti – si potrà sostenere la richiesta di rendere esplicite e chiare le indicazioni dell’origine di provenienza per tutti i prodotti che entrano nel mercato comune ma anche che siano rispettati gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno a tutela della salute dei cittadini consumatori e del pianeta.

Un modo per porre fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per tricolori grazie alla norma del codice doganale sull’origine dei cibi che consente l’italianizzazione grazie a trasformazioni anche minime. Mai così tanto cibo straniero – conclude Coldiretti – è arrivato in Italia con il valore delle importazioni agroalimentari dall’estero che nel 2023 hanno raggiunto il record di 65 miliardi di euro.

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