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Imprese italiane e sostenibilità: Al Salone della CSR e dell’Innovazione sociale presentati i nuovi dati Ipsos. Il 15% delle aziende è “green core”, un altro 35% ha già avviato investimenti

Gli italiani chiedono più concretezza alle imprese sul fronte ambientale. Secondo una ricerca Ipsos presentata oggi alla 13ª edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, in corso all’Università Bocconi di Milano, ben il 77% dei cittadini ritiene che le aziende debbano fare di più per l’ambiente, mentre il 72% afferma di impegnarsi già personalmente al massimo per ridurre il proprio impatto.

Mezza Italia aziendale guarda al green

Il mondo imprenditoriale italiano non è però immobile. Il report intitolato “Rilanciare la responsabilità d’impresa attraverso la concretezza” evidenzia che il 15% delle imprese è già completamente integrato in una strategia “green core”, con investimenti rilevanti e certificazioni ambientali. Un ulteriore 35% di aziende ha già avviato investimenti per ridurre il proprio impatto ecologico e punta a rafforzare ulteriormente il proprio impegno.

In totale, una impresa su due è coinvolta in percorsi di sostenibilità. Ma l’altra metà resta incerta o poco attiva, riflettendo una divisione che si rispecchia anche nell’opinione pubblica.

Cittadini più consapevoli e (sempre più) esigenti

L’era del consumatore passivo è finita. Oggi, il 64% degli italiani ritiene giusto che le aziende prendano posizione su temi sociali, mentre oltre la metà (52%) non acquisterebbe da imprese che promuovono valori non condivisi. Un comportamento già messo in pratica dal 47% degli intervistati, che ha scelto di abbandonare marchi percepiti come incoerenti o poco attenti.

Ipsos ha identificato quattro profili di cittadini rispetto alla sostenibilità:

  • Sostenitori convinti (26%) – attivi e coerenti;

  • Aperti ma incerti (41%) – sensibili ma poco costanti;

  • Scettici (18%) – dubitano delle reali intenzioni delle aziende;

  • Indifferenti (15%) – disinteressati al tema.

Si nota una crescita costante dei “sostenitori”, ma anche un lieve calo degli “aperti”: segno di una fascia intermedia sempre più disorientata.

Non solo ambiente: gli italiani vedono la sostenibilità come un equilibrio tra ambiente (35%), sociale (34%) ed economia (31%). Tra le priorità più urgenti segnalate: salari dignitosi, lotta all’evasione fiscale, riduzione dell’inquinamento e accesso alla sanità.

Il Salone della CSR: un osservatorio sulle imprese che cambiano

La 13ª edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale – in programma dall’8 al 10 ottobre – si conferma una piattaforma chiave per leggere e stimolare il cambiamento.

Quest’anno, oltre 260 organizzazioni partecipano all’evento, che conta 120 incontri e più di 500 relatori. Significativo anche il ricambio: il 24% delle aziende presenti è alla prima partecipazione.

Il tema scelto per l’edizione 2025 è “Creare futuri di valore”, con l’obiettivo di trasformare la consapevolezza in azione. “La sostenibilità oggi è uno strumento per leggere i problemi in modo nuovo e trovare soluzioni innovative, anche nei momenti più complessi”, ha dichiarato Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone.

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Un programma ricco tra impatto, innovazione e arte

Il Salone si sviluppa su sei percorsi tematici – da lavoro e finanza all’ambiente e innovazione – e include nuove iniziative come il format “Caffè con l’esperto”, con ospiti come Marco Frey, Stefano Zamagni e Filippo Giordano, e il ritorno di Meet the CSR Leaders, per mettere in contatto giovani e professionisti della sostenibilità.

Non mancano progetti simbolici: la “Capsula del tempo” lanciata con AWorld invita i partecipanti a scegliere tre azioni sostenibili da mantenere per tutto l’anno. E l’arte fa la sua parte: l’illustratrice Silvia Bairo crea dal vivo un “diario visivo” dell’evento, mentre il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto torna con una versione realizzata da Made in Carcere, simbolo di economia circolare e rinascita sociale.

Per l’edizione 2025, il Salone è in fase di certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi e, per la prima volta, misurerà il proprio impatto sociale con un’indagine tra relatori e partecipanti.

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