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Next Bite 2025 porta a Bruxelles l’innovazione agroalimentare: l’Europa punta sulla biotecnologia per un futuro del cibo sostenibile e resiliente

La capitale europea è diventata, per due giorni, il cuore pulsante dell’innovazione alimentare. Il 15 e 16 ottobre si è tenuto a Bruxelles Next Bite 2025, il più importante evento europeo dedicato alla trasformazione dei sistemi agroalimentari, promosso da EIT Food, l’iniziativa sostenuta dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), organismo dell’Unione Europea.

Ospitato negli spazi della Gare Maritime, l’evento ha riunito startup, ricercatori, policy maker e leader del settore per discutere e lanciare nuove soluzioni nel campo della biotecnologia alimentare. Un settore strategico, riconosciuto dalla Commissione Europea come una delle quattro tecnologie chiave per la sicurezza economica dell’UE.

Biotecnologia: leva strategica per un futuro alimentare sostenibile

Con l’aggravarsi delle sfide globali – dai cambiamenti climatici all’aumento della domanda alimentare – la biotecnologia emerge come una risposta cruciale. Le innovazioni in questo ambito permettono lo sviluppo di colture più resistenti, nuove fonti proteiche a basso impatto ambientale e sistemi produttivi che riducono la dipendenza da fertilizzanti chimici.

Proprio per valorizzare questo potenziale, Next Bite 2025 è diventato il palcoscenico per il lancio ufficiale della European Agrifood Biotech Alliance: una nuova alleanza europea che ambisce a costruire un ecosistema competitivo, sostenibile e resiliente per il settore agro-biotecnologico.

Nasce la European Agrifood Biotech Alliance

La nuova alleanza punta a mettere in rete imprese, centri di ricerca, startup, istituzioni e investitori, con quattro obiettivi chiave:

  • Costruire un ecosistema integrato, abbattendo le barriere tra ricerca, industria e politica;
  • Promuovere politiche favorevoli, coordinandosi con le principali organizzazioni industriali dell’UE;
  • Sostenere l’innovazione, attraverso formazione, imprenditorialità e accesso ai finanziamenti;
  • Definire una strategia a lungo termine, per una bioeconomia europea più forte e moderna.

La bioeconomia rappresenta già oggi l’8,5% dell’occupazione in Europa, e si stima che possa raggiungere il 24% entro il 2030. L’avvio formale dell’Alleanza è previsto per gennaio 2026, ma EIT Food lancia fin da ora un appello aperto a tutti gli attori del settore per unirsi all’iniziativa.

Cosa ne pensano i cittadini del Biotech Act?

A margine dell’evento, è stato presentato anche un nuovo studio dell’Osservatorio dei Consumatori di EIT Food, intitolato “Uncovering Consumer Perceptions of the Biotech Act”. Il rapporto analizza il sentiment dei cittadini europei in merito al futuro EU Biotech Act, la proposta legislativa europea che mira a dare un quadro normativo chiaro e favorevole allo sviluppo della biotecnologia agroalimentare.

I risultati mostrano un atteggiamento misto: il 43% degli intervistati si dichiara favorevole ai prodotti lattiero-caseari ottenuti tramite fermentazione di precisione, mentre il 35% è aperto alla carne coltivata. Più bassa la disponibilità per soluzioni più innovative come il cibo stampato in 3D (23%) o gli alimenti geneticamente modificati (26%). I giovani tra i 18 e i 34 anni risultano i più ricettivi (34%), mentre tra gli over 55 il dato scende al 17%. Francia e Grecia si distinguono per i livelli più alti di riluttanza, con oltre il 50% di opposizione.

In generale, emerge una fiducia limitata nella biotecnologia, legata più alla paura di un uso improprio o all’equità della distribuzione dei benefici, piuttosto che a un rifiuto della scienza in sé.

Secondo Lorena Savani, Direttrice Biotech & Protein di EIT Food: “Questo rapporto offre insight fondamentali su come i cittadini percepiscono l’EU Biotech Act. La fiducia pubblica è essenziale per sbloccare il potenziale della biotecnologia. Solo così potremo costruire un sistema alimentare sostenibile, sicuro e sano per tutti.”

Leggi anche: Nuove opportunità di innovazione per il futuro del cibo

Innovazione, ma con il consenso dei cittadini

L’iniziativa dell’UE con il Biotech Act – che sarà ufficialmente lanciato nel 2026 – rappresenta un passo ambizioso verso un sistema agroalimentare più moderno ed efficiente. Ma, come sottolineato dal report, il sostegno pubblico sarà decisivo.

Serve un lavoro congiunto tra scienza, industria e istituzioni per: comunicare con trasparenza i benefici reali; affrontare i timori legati alla manipolazione genetica o all’etica del “cibo di laboratorio” e coinvolgere in modo attivo le comunità più scettiche, soprattutto le fasce d’età più anziane e i paesi dove la resistenza è più marcata.

Next Bite 2025 si è confermato come l’appuntamento chiave per discutere il futuro dell’alimentazione in Europa. La biotecnologia alimentare, se ben regolata, accettata e sostenuta, può diventare una potente alleata nella lotta contro la crisi climatica e alimentare.

Ma come dimostra il recente sondaggio, la transizione non potrà essere solo tecnologica: dovrà essere anche culturale e sociale, fondata sulla fiducia dei cittadini e sulla trasparenza delle istituzioni.

Perché il cibo del futuro, prima di arrivare nei piatti, dovrà passare dalla credibilità e dall’accettazione collettiva.

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