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Dal 9 al 12 settembre 2025 mille delegati da tutto il mondo discutono il futuro della sostenibilità. Focus su scienza, imprese e territori

Sarà Palermo a ospitare per la prima volta in Italia, dal 9 al 12 settembre 2025, la Conferenza internazionale LCM (Life Cycle Management), tra i più importanti eventi a livello globale dedicati alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un appuntamento che vedrà riuniti quasi mille delegati da oltre 50 Paesi, tra scienziati, decisori politici e rappresentanti di grandi multinazionali, per discutere gli scenari futuri della transizione ecologica.

Il tema al centro dell’edizione 2025 – la dodicesima dalla sua fondazione – è la gestione sostenibile del ciclo di vita di prodotti, servizi e processi produttivi, con un approccio rigorosamente scientifico, ma con una forte attenzione ai territori, ai sistemi economici locali e al mondo del lavoro.

Palermo capitale europea della transizione ecologica

La scelta di Palermo non è casuale. Oltre al patrocinio del Comune di Palermo, l’evento è guidato da due eccellenze scientifiche internazionali palermitane: Marzia Traverso, docente alla RWTH Aachen University (Germania) e Chair della conferenza e Davide Bonaffini, responsabile EcoDesign e Circular Economy di Hitachi Rail, Co-Chair.

A organizzare l’edizione italiana è un team congiunto tra RWTH Aachen, Hitachi Rail e Circular srl, sotto la direzione scientifica della prof.ssa Traverso e della ricercatrice Rose Mankaa.

La cerimonia di apertura si terrà martedì 9 settembre alle 15:30 presso il Teatro Massimo. Sul palco, tra gli ospiti istituzionali, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo, oltre a relatori di primo piano come: Helena Viñes Fiestas (presidente UE Piattaforma sulla Finanza Sostenibile), Enrico Giovannini, economista ed ex ministro, Archana Datta (UNEP), Mauro Cordella (Commissione Europea – DG Ambiente), Michela Gioacchini (Gruppo Tod’s) eSergio Saporetti (Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica).

Multinazionali in prima fila

Tra i partecipanti, spiccano i nomi di BMW, Mercedes-Benz, ABB, Rolex, Hyundai, Shell, Richemont, ArcelorMittal, Mitsubishi, Henkel, Edison, Ferrero, Saint Gobain, Hutchinson, solo per citarne alcuni. Il 40% dei delegati rappresenta direttamente il settore industriale, segno tangibile dell’interesse crescente delle imprese verso pratiche e metriche di sostenibilità misurabili.

Tra gli sponsor ufficiali, le società leader nella sostenibilità e nei software LCA come PRe Sustainability, Makersite, Ecoinvent e Sphera. Accanto a loro anche Circular srl, azienda innovativa palermitana partner dell’organizzazione e pioniera nella redazione della prima “Dichiarazione Sociale di Prodotto” in Italia, realizzata per il treno ibrido “Blues” di Trenitalia.

Una conferenza davvero sostenibile

Nei giorni successivi, i lavori si sposteranno all’Università LUMSA (via Parlatore), con panel tematici, sessioni tecniche e confronti internazionali. La manifestazione sarà carbon neutral: verranno calcolate e compensate tutte le emissioni generate dall’evento, confermando un modello organizzativo coerente con i valori della conferenza.

“Portare l’LCM in Italia, e in particolare a Palermo – dichiara Marzia Traverso – è un’opportunità storica per radicare la cultura della sostenibilità nei territori e dare voce a un Sud protagonista del cambiamento”.

Italia: grandi aziende avanti, PMI ancora in ritardo

L’appuntamento LCM accende i riflettori su una realtà complessa: l’Italia è ancora lontana da un’adozione diffusa della metodologia LCA (Life Cycle Assessment). Meno dell’1-2% delle imprese italiane applica in modo sistematico la valutazione del ciclo di vita dei prodotti. Le poche che lo fanno appartengono in gran parte a settori regolamentati (es. packaging, agroalimentare, edilizia) o operano sui mercati internazionali.

Le PMI, che costituiscono il 90% del tessuto imprenditoriale italiano, restano indietro, limitandosi a misure ambientali più semplici, come il risparmio energetico o la gestione dei rifiuti.

Al contrario, quasi tutte le grandi imprese italiane hanno già avviato studi LCA, almeno su parte dei loro prodotti, spinte anche dalla necessità di rendicontare nei bilanci di sostenibilità.

Germania e il resto d’Europa guidano il cambiamento

Se l’Italia arranca, la Germania rappresenta un modello avanzato. Già dagli anni ’90, istituti come il Fraunhofer Institute e le principali aziende manifatturiere (soprattutto nel settore auto, chimica ed edilizia) hanno integrato l’analisi LCA nei processi aziendali.

Oggi, il 53% degli operatori edili tedeschi utilizza strumenti LCA nei progetti, spesso integrati con il BIM (Building Information Modeling). Tuttavia, anche in Germania il divario tra grandi imprese e PMI resta significativo.

Leggi anche: Imprese e sostenibilità ambientale: i dati Istat

Un segnale forte al mondo produttivo

La presenza a Palermo di rappresentanti di giganti come Hyundai, Shell, ArcelorMittal e Ferrero è un segnale chiaro: la sostenibilità, per essere efficace, deve essere misurabile, concreta e integrata nei processi decisionali.

E Palermo, per una settimana, sarà il laboratorio internazionale dove scienza, industria e istituzioni proveranno a costruire insieme il futuro sostenibile dell’Europa e del mondo.

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