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Firmato un accordo tra ENEA e Framatome per sviluppare tecnologie avanzate destinate a fornire energia ai futuri insediamenti umani sul suolo lunare

L’energia del futuro potrebbe arrivare dallo spazio – anzi, dalla Luna. ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha siglato un importante accordo con Framatome, azienda francese leader nel settore nucleare, per sviluppare congiuntamente tecnologie avanzate di fissione nucleare pensate per operare al di fuori del nostro pianeta.

L’obiettivo dell’intesa è ambizioso: progettare reattori nucleari in grado di fornire energia elettrica ai futuri insediamenti lunari, garantendo un’alimentazione stabile e continua, anche durante le lunghe notti lunari che possono durare fino a due settimane terrestri.

Reattori spaziali: un passo strategico per la colonizzazione della Luna

Il Memorandum of Understanding (MoU) tra ENEA e Framatome prevede lo sviluppo congiunto di tecnologie “di frontiera” in tre aree chiave: combustibili nucleari ad alta efficienza e sicurezza, nuovi materiali in grado di resistere alle condizioni estreme dello spazio e l’uso della manifattura additiva (stampa 3D) per la produzione di componenti del reattore.

“La nostra collaborazione nasce da una visione comune”, ha dichiarato Grégoire Lambert, vicepresidente di Framatome Space, divisione appena creata per guidare le attività dell’azienda nel settore spaziale. “Siamo convinti che il successo richiederà una sinergia tra competenze europee e siamo felici di affrontare insieme questa sfida tecnologica. La recente apertura di Framatome Italia conferma il nostro impegno verso una cooperazione a lungo termine con il vostro Paese”.

Tecnologie europee per lo spazio profondo

Dal canto suo, ENEA sottolinea il valore strategico dell’accordo anche per rafforzare il ruolo dell’Europa nella corsa allo spazio.

“Unire le nostre competenze a quelle di Framatome ci consente di aumentare la portata internazionale dei nostri progetti nel campo dei reattori nucleari di superficie”, ha affermato Alessandro Dodaro, direttore del Dipartimento Nucleare di ENEA. “Questa collaborazione rappresenta un passo decisivo verso lo sviluppo di soluzioni sostenibili per l’esplorazione lunare e marziana. È anche un’occasione per far crescere il know-how industriale europeo in un settore altamente strategico”.

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Una sfida oltre la scienza

L’energia nucleare è considerata una delle poche fonti in grado di garantire un approvvigionamento continuo nello spazio, dove le fonti rinnovabili come il solare diventano inaffidabili, specialmente in assenza prolungata di luce. Per questo, i reattori spaziali rappresentano una tecnologia chiave per la futura presenza umana stabile sulla Luna, aprendo la strada anche a missioni più ambiziose verso Marte.

Con questo accordo, ENEA e Framatome si candidano a diventare protagonisti di una nuova era dell’energia: quella extraterrestre.

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