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La Spagna e il Portogallo stanno fronteggiando un’ondata di incendi di proporzioni gigantesche. Dall’inizio dell’anno oltre 343.862 ettari di vegetazione in Spagna sono stati ridotti in cenere 

In Portogallo più di duemila vigili del fuoco risultavano ancora impegnati nel tentativo di circoscrivere gli incendi. La situazione più grave è ad Arganil, nel centro del paese,dove un solo mega-rogo sta impegnando un migliaio di pompieri.

Il governo di Lisbona, a fronte della gravità della situazione, ha chiesto l’attivazione del meccanismo europeo di mutuo soccorso in caso di incendi. Come ha fatto sapere la ministra dell’Interno Maria Lucia Amaral, il Marocco ha già inviato alcuni mezzi la scorsa settimana e si attende l’arrivo in giornata di due aerei antincendio svedesi.

In Spagna nell’ultima settimana sono bruciati più di 70mila ettari 

Anche la Spagna ha dovuto chiedere aiuto al meccanismo di soccorso dell’Unione europea per affrontare le situazioni più critiche. I fumi degli incendi hanno invaso la metà occidentale della Francia, raggiungendo anche le regioni più settentrionali. Un pompiere è morto nella regione di Castiglia e León. Altri tre vigili del fuoco erano morti nei giorni precedenti.

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha visitato le aree colpite dagli incendi boschivi che stanno devastando le province di Orense e León, accompagnato dal ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska. Durante la sua visita, Sánchez ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e la sua solidarietà alle migliaia di persone che hanno perso le loro case e il loro sostentamento a causa delle fiamme.

Il presidente del Gooverno ha anche elogiato la professionalità dei soccorritori, sottolineando l’importanza di un’azione “unita e coordinata” di fronte a crisi come questa. “Siamo tutti lo Stato”, ha dichiarato, ribadendo il valore della solidarietà nazionale in momenti di emergenza. Per rafforzare gli sforzi di spegnimento, Sánchez ha annunciato l’invio di 500 militari dell’esercito, in accordo con l’Ume, che saranno distribuite nei punti critici in tutto il Paese.

L’appello ai pellegrini: “Interrompete il cammino di Santiago”

Proprio in riferimento alla grave situazione degli incendi boschivi nella regione di Castiglia e Leon, nel nordovest della Spagna, le autorità chiedono alle migliaia di pellegrini di interrompere il Cammino di Santiago di Compostela.

In un messaggio su X e sui social media, l’Agenzia di Protezione civile ed Emergenze della Giunta regionale ha sottolineato che il tratto del pellegrinaggio tra Astorga, Poferrada e Bembibre è particolarmente pericoloso, a causa dei numerosi incendi attivi.

Per non mettere a rischio la propria vita, i pellegrini sono invitati a “seguire scrupolosamente le istruzioni” delle autorità e a interrompere il viaggio.

Leggi anche: Dal Nord America all’Europa Sud Occidentale in aumento gli incendi boschivi

Nuove risorse e un Patto di Stato per affrontare la crescente emergenza climatica 

Mentre il governo affronta l’incendio attuale, Sánchez ha posto l’accento sul problema più ampio che alimenta questa tragedia: l’emergenza climatica. Il premier ha definito la situazione “sempre più grave” e ha collegato gli incendi in corso a fenomeni climatici estremi come il Dana.

L’emergenza climatica sta accelerando, specialmente in regioni come la penisola iberica“, ha detto Sánchez, ricordando che il suo governo aveva dichiarato lo stato di emergenza climatica già nel 2018.

Sánchez ha annunciato anche la proposta di un grande patto di Stato, destinato a coinvolgere tutte le amministrazioni pubbliche, i gruppi parlamentari, la società civile e la scienza.

“Questo patto non è solo una risposta a questi incendi, ma una riflessione globale per affrontare in modo strutturale e duraturo l’emergenza climatica”, ha dichiarato il capo dell’esecutivo. L’obiettivo del patto è mettere in atto misure concrete per mitigare e adattarsi agli effetti del cambiamento climatico, proteggendo al contempo la sicurezza e il benessere dei cittadini spagnoli.

“Gli incendi saranno spenti, si ricostruiranno le zone colpite, ma dobbiamo avviare una riflessione di fondo, dotarci di una strategia”. E occorre per questo coinvolgere “i gruppi parlamentari, l’insieme della società civile, la scienza, le imprese, in sindacati. In altre parole, l’intera nazione”, ha concluso Sánchez.

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