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A dieci anni dalla pubblicazione dell’enciclica Laudato Si’, Papa Leone XIV ha ribadito l’urgenza di lavorare per la cura della Terra

Intervenuto al Centro Mariapoli dei Focolarini a Castel Gandolfo, nell’ambito della conferenza “Raising Hope on Climate Change”, Papa Leone XIV ha ricordato l’impatto dell’enciclica Laudato Si’ giunta al decimo anniversario.

Alla conferenza internazionale, organizzata dal Movimento Laudato Si’ in collaborazione con il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, Caritas Internationalis, CIDSE, UISG, Movimento dei Focolari, Ecclesial Networks Alliance parteciperanno oltre mille persone, tra le quali leader provenienti dal mondo della fede, dei movimenti, della scienza e della politica.

Schwarzenegger: Papa Leone XIV “Eroe d’azione”

L’attore ed ex governatore della California Arnold Schwarzenegger – relatore alla conferenza sul cambiamento climatico – ha definito Leone XIV “un eroe d’azione” per l’impegno del pontefice a favore delle emissioni zero.

Schwarzenegger, come riportato da Reuters, ha ricordato come una delle prime decisioni del Pontefice abbia riguardato l’installazione di pannelli solari sui tetti degli edifici del Vaticano.

Cosa ha detto Papa Leone XIV

“I veri eroi siete voi, che lavorate insieme per fare la differenza!” così ha esordito Leone XIV, rispondendo a Schwarzenegger. Il Pontefice come riportato da Vatican News ha proseguito ricordando l’impatto della Laudato si’, allargato ben oltre i confini ecclesiastici. “Spunto per dialoghi e gruppi di riflessione, programmi scolastici e universitari, collaborazioni e progetti”, essa ha ispirato azioni in tutti i continenti che aiutassero non solo il pianeta, ma anche “i poveri e gli esclusi”, spesso le prime vittime della crisi climatica.

Prendendo in esame alcuni passaggi dell’enciclica il Pontefice ha analizzato la situazione in tema ambientale e la conseguente proposta “del paradigma dell’ecologia integrale”. Tutto ciò accompagnato da un insistente richiamo al dialogo, ad affrontare le questioni della Terra come una famiglia, incoraggiando società e singoli cittadini a “fare pressione” sui governi perché sviluppino normative per contrastare i danni ambientali.

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Insomma una chiamata a prendersi cura della casa comune, passando dalle parole ai fatti: a una “conversione ecologica” che dalla raccolta di dati su carta, dai discorsi, ritorni al “cuore”, sede della libertà della persona, e non sia sorda “al grido della terra e dei poveri”.

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