- 28/10/2025
- Redazione
- 0
L’EASA conferma i progressi dell’UE nei carburanti sostenibili per l’aviazione. ReFuelEU punta al 6% di SAF entro il 2030
L’Unione Europea comincia a vedere i primi risultati concreti della sua strategia per rendere più sostenibile il trasporto aereo. Il primo rapporto annuale dell’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) sull’attuazione del regolamento ReFuelEU Aviation mostra un chiaro aumento nell’adozione di carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF), anche se la strada verso la piena decarbonizzazione resta lunga.
Nel 2024, secondo i dati dell’EASA, lo 0,6% del carburante per aerei utilizzato negli aeroporti europei proveniva da fonti sostenibili — pari a 193 mila tonnellate — evitando così l’emissione di oltre 700 mila tonnellate di CO₂, l’equivalente di circa 10.000 voli tra Madrid e Parigi.
Un segnale incoraggiante, ma ancora lontano dagli obiettivi fissati da Bruxelles: dal 2025, infatti, sarà obbligatorio che almeno il 2% del carburante totale per l’aviazione fornito negli aeroporti dell’UE sia SAF, quota che dovrà salire fino al 6% entro il 2030.
Una crescita disomogenea
La relazione dell’EASA fotografa un settore in evoluzione ma ancora concentrato in pochi Paesi. Il 99% del carburante sostenibile fornito nel 2024 è stato distribuito in appena cinque Stati membri: Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia. In tutto, 25 fornitori hanno rifornito 33 aeroporti in 12 Paesi dell’Unione.
Sul fronte delle materie prime, l’81% del SAF è stato prodotto da olio da cucina esausto, mentre un altro 17% deriva da grassi animali di scarto. La maggior parte delle materie prime, però, arriva ancora da fuori Europa: Cina (38%) e Malesia (12%) sono i principali fornitori, con la Finlandia a guidare la produzione interna (10%).
La componente più innovativa — quella dei carburanti sintetici (eSAF) — resta invece agli inizi: nel 2024 non ha ancora contribuito al mix energetico europeo. Un ritardo dovuto anche ai costi: il prezzo medio del SAF ha raggiunto i 2.085 euro a tonnellata, quasi il triplo rispetto ai 734 euro del carburante tradizionale per aerei.
L’UE investe per spingere la transizione
Per sostenere la crescita del settore, la Commissione europea sta preparando un Piano di Investimenti per i Trasporti Sostenibili (STIP), destinato a mobilitare risorse verso i carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio.
“L’UE sta compiendo progressi costanti nell’adozione di carburanti sostenibili per l’aviazione – ha dichiarato Apostolos Tzitzikostas, Commissario per i Trasporti e il Turismo Sostenibili –. Il regolamento ReFuelEU sta già contribuendo ad aumentare la produzione e l’utilizzo di SAF in tutti gli Stati membri. Ora il nostro obiettivo è garantire una transizione fluida ed equa verso carburanti più puliti per l’aviazione**”.
Un traguardo che, secondo Maria Rueda, direttrice per la Gestione della Sicurezza e della Sostenibilità di EASA, segna “un punto di svolta”: “Il sistema di monitoraggio è finalmente operativo, e i primi livelli di conformità sono solidi. Questo rapporto rappresenta una base solida per i futuri progressi verso un’industria aerea più sostenibile”.
Una sfida tecnologica ed economica
L’obiettivo finale dell’UE è chiaro: ridurre drasticamente le emissioni del settore aereo, responsabile di circa il 2,5% della CO₂ globale. Tuttavia, la sfida non è solo ambientale ma anche industriale. Serviranno investimenti massicci per aumentare la capacità produttiva di SAF, oggi ancora troppo limitata e costosa, e per accelerare la diffusione dei carburanti sintetici, considerati la chiave per la neutralità climatica nel lungo periodo.
La prossima relazione annuale dell’EASA, attesa nel 2026, dirà se l’Europa sarà riuscita a rispettare il primo traguardo del 2% di SAF obbligatorio. Da quella verifica dipenderà la credibilità del piano ReFuelEU — e, in larga misura, il futuro sostenibile del volo europeo.






































































































































