
Il Presidente Mattarella ha rilanciato con decisione l’allarme clima evidenziando l’esistenza dell’urgenza di una transizione energetica concreta, pragmatica, sostenibile ed efficace
Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella nella recente visita in Germania ha partecipato presso il Polo delle Nazioni Unite di Boon al Seminario “Cooperazione fra Italia e Germania: una risorsa preziosa nel contrasto al cambiamento climatico e per una transizione energetica globale”.
Il Capo dello Stato ha sottolineato che “Soltanto attraverso la cooperazione tra Stati, adesione agli obiettivi condivisi nell’ambito delle Nazioni Unite e risorse straordinarie possiamo imprimere l’indispensabile accelerazione alla lotta al cambiamento climatico, per andare verso la transizione energetica globale”.
Il presidente Mattarella ha spiegato come non ci sia alcuna alternativa ad una rapida de-carbonizzazione del pianeta sottolineando la necessità di non sottovalutare la portata del problema: “Ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori”.
Secondo il Capo dello Stato “Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico, opponendo artificiosamente fra loro le ragioni della gestione dell’esistente a quelle del futuro dei nostri figli e nipoti”.
Il Presidente della Repubblica ha anche ricordato che “l’intensificazione della frequenza delle catastrofi naturali condiziona ogni aspetto della vita devastando interi territori, mietendo vittime” e che “le conseguenze dei nostri ritardi sono sotto gli occhi di tutti e sempre nefaste”. «Quello per combattere il cambiamento climatico è un progetto ambizioso – ha continuato il Presidente Mattarella – che potremo realizzare solo accettando una maggiore cooperazione che ci consenta di muovere verso una Unione dell’energia».
Leggi anche: COP29: presentate le iniziative per accelerare l’azione per il clima
Ha concluso il Capo dello Stato “Sono temi, quelli del clima e dell’energia, che, come quelli della difesa, interpellano la nostra sovranità, spingendoci sempre più verso la cooperazione per un suo esercizio della sovranità sempre più responsabile e mutuo”.