- 27/05/2024
- Luca Martino
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Uso del suolo agricolo per impianti fotovoltaici a terra, granchio blu, scarsità idrica e politiche del mare, partono le audizioni al Senato
Domani Martedì 28 maggio al Senato della Repubblica in 9^ Commissione Agricoltura prenderà il via il ciclo di audizioni avente ad oggetto il decreto legge n. 63/2024 a firma del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste Francesco Lollobrigida e del Ministro delle imprese e made in Italy Adolfo Urso recante “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale” per cui è stato stabilito il termine di presentazione degli emendamenti ed ordini del giorno per il 12 giugno alle ore 12.00.
Il programma delle audizioni
Nella giornata di domani verranno auditi i rappresentanti di: Elettricità futura, Conforma (Associazione organismi di certificazione, ispezione, prova e taratura), Italia solare, Legambiente (in videoconferenza), ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) (in videoconferenza), Alleanza per il fotovoltaico, SBB (Unione agricoltori e coltivatori diretti sudtirolesi), ANIE (Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche), Commissari straordinari Acciaierie d’Italia, AssoESCo (in videoconferenza), Confindustria, Peacelink (in videoconferenza), Organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL, UGL, USB).
Nella giornata di mercoledì 29 verranno auditi i rappresentanti di: Altragricoltura, Unione italiana food, Copagri, Assolatte, CIA-Agricoltori italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi).
Infine nella giornata di giovedì 30 verranno auditi i rappresentanti di: ANBI (Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue), Istituto zooprofilattico del Lazio e della Toscana, ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), Fedagromercati-Confcommercio, Federalimentare, Federpesca.
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Che cosa prevede il Decreto
Il Dl 63/2024 oltre ad introdurre misure urgenti per fronteggiare la crisi economica delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura al fine di contenere la crisi causata dalla guerra in Ucraina, garantire l’approvvigionamento di materie prime agricole e sostenere le filiere produttive, prevede altre importanti misure per il settore. Ne segnaliamo alcune:
Limitazione dell’uso del suolo agricolo per impianti fotovoltaici con moduli a terra
Il provvedimento introduce alcune misure finalizzate a limitare l’uso del suolo agricolo per impianti fotovoltaici con moduli a terra ed in particolare integra l’articolo 20 del D.lgs. n. 199/2021 delimitando l’installazione degli impianti fotovoltaici, con moduli collocati a terra e in zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti, solo a talune aree, quali:
– i siti ove sono già installati impianti della stessa fonte, limitatamente agli interventi di modifica, rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione degli impianti già installati a condizione che non comportino incremento dell’area occupata;
– le cave e miniere cessate, non recuperate o abbandonate o in condizioni di degrado ambientale, o le porzioni di cave e miniere non suscettibili di ulteriore sfruttamento;
– i siti e gli impianti nelle disponibilità delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane e dei gestori di infrastrutture ferroviarie nonché delle società concessionarie autostradali;
– i siti e gli impianti nella disponibilità delle società di gestione aeroportuale all’interno dei sedimi aeroportuali, inclusi quelli di pertinenza di aeroporti delle isole minori;
– le aree interne agli impianti industriali e agli stabilimenti, nonché le aree classificate agricole i cui punti distino non più di 500 metri dal medesimo impianto o stabilimento;
– le aree adiacenti alla rete autostradale entro una distanza non superiore a 300 metri.
Tale limitazione, tuttavia, non si applica ove gli impianti siano finalizzati alla costituzione di una Comunità energetica rinnovabile, ovvero nei casi in cui si tratti di progetti attuativi di altre misure di investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), ovvero di progetti necessari per il conseguimento degli obiettivi del PNRR. E’ prevista una norma transitoria, secondo cui le procedure in materia già avviate devono essere concluse in ragione della normativa previgente.
Nomina di un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi alla diffusione e alla proliferazione della specie del granchio blu
Viene nominato, fino al 31 dicembre 2026, un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti volti a contenere e a contrastare il fenomeno della diffusione della specie invasiva del granchio blu (Callinectes sapidus). Viene disciplinata, in particolare: la struttura a supporto del Commissario straordinario ed il contingente di personale ad essa preposto ed il piano di intervento per la cui attuazione sono assegnati, per gli anni dal 2024 al 2026, complessivi 10 milioni di euro.
Contrasto della scarsità idrica
Il decreto introduce una serie di misure urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche. Sono previste, infatti, una serie di modifiche al decreto-legge n. 39 del 2023 (“Decreto siccità”).
In particolare, viene prevista la proroga della durata dell’incarico del Commissario Straordinario per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica e della relativa struttura di supporto del Commissario stesso.
Reca, inoltre, la previsione di misure specifiche finalizzate alla definizione di un piano degli interventi urgenti da sottoporre all’approvazione da parte della Cabina di regia, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, la quale è chiamata ad esercitare funzioni di indirizzo, di coordinamento e di monitoraggio per il contenimento e il contrasto degli effetti della siccità.
Dipartimento per le politiche del mare
Viene istituito il Dipartimento per le politiche del mare e la soppressione della Struttura di missione competente nella medesima materia, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Le funzioni svolte dalla Struttura di missione sono attribuite al nuovo Dipartimento.
La norma istituisce due uffici dirigenziali di livello generale e quattro uffici dirigenziali di livello non generale, presso il medesimo Dipartimento per le politiche del mare. Assegna al Dipartimento il contingente di 15 unità di personale non dirigenziale già assegnato alla Struttura di missione, integrandolo con ulteriori 5 unità di personale non dirigenziale. Assegna altresì al Dipartimento il contingente di esperti già attribuito alla Struttura di missione.























































































































