- 26/10/2025
- Luca Martino
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Al Berlin Global Dialogue 2025 la presidente Ursula Von der Leyen annuncia un piano europeo che punta ad alternative, riciclo e nuovi partner strategici per tutelare i settori chiave dell’industria europea
La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha annunciato al Forum 2025 Berlin Global Dialogue il lancio del piano denominato RESourceEU per affrontare la forte dipendenza dell’Europa dalle importazioni cinesi di terre rare.
«Oltre il 90% del nostro consumo di magneti delle terre rare proviene dalle importazioni dalla Cina: ecco i rischi per l’Europa e i suoi settori industriali più strategici. Dall’automotive ai motori industriali, dalla difesa all’aerospaziale, dai chip di intelligenza artificiale ai data-center».
Nel breve termine, ha precisato Von der Leyen, l’Europa cercherà soluzioni negoziate con la Cina. Tuttavia, “siamo pronti a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione” e collaboreremo anche con i partner del G7 per una risposta coordinata.
Il piano RESourceEU è progettato sul modello del precedente progetto REPowerEU, nato per far fronte alla crisi energetica, e ha l’obiettivo di garantire accesso a fonti alternative di materie prime essenziali a breve, medio e lungo termine per l’industria europea.
Perché è importante
Le terre rare — un insieme di 17 elementi chimici (tra cui neodimio, disprosio, terbio, ittrio) — sono essenziali per tecnologie avanzate come motori elettrici, magneti permanenti, semiconduttori, applicazioni difensive.
Negli ultimi anni, la Cina è diventata dominante nella lavorazione e raffinazione delle terre rare, creando una forte vulnerabilità strategica per le economie che ne dipendono, come quella europea.
Il contesto delle restrizioni cinesi
All’inizio di aprile del 2025 la Cina ha inserito sette terre rare (tra cui disprosio, gadolinio, ittrio e samario) e magneti permanenti nella sua lista di controlli alle esportazioni, imponendo licenze obbligatorie.
Successivamente, il 9 ottobre 2025, Pechino ha annunciato un ulteriore inasprimento: le restrizioni si estendono alle tecnologie per estrazione, lavorazione e fabbricazione dei magneti, applicando anche un test sull’“end-use” (uso finale) che obbliga le imprese esportatrici a dimostrare che i materiali non saranno impiegati in ambiti militari. Le nuove misure entreranno in vigore dal 1° dicembre.
Secondo il Commissario europeo al commercio, Maroš Šefčovič, alcune delle richieste cinesi risultano «non processabili» per le imprese europee e i criteri sono giudicati troppo stringenti.
Passo strategico per l’UE
Con il piano RESourceEU l’Europa compie un passo strategico verso una maggiore autonomia industriale e tecnologica.
Il tentativo è doppio: da una parte negoziare condizioni più favorevoli con la Cina, dall’altra costruire un’infrastruttura di approvvigionamento alternativa — che include riciclo, partnership globali e investimenti. Il grado di successo di questa iniziativa influenzerà la capacità dell’UE di competere nei settori chiave del futuro.























































































































