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Il Senato della Repubblica, nella seduta del 24 settembre 2025, ha approvato la questione di fiducia posta dal Governo sul Decreto-legge n. 116/2025, noto come Decreto Terra dei Fuochi

Il provvedimento, di carattere urgente, introduce disposizioni finalizzate al contrasto delle attività illecite nella gestione dei rifiuti e alla bonifica dei siti contaminati, con particolare riferimento all’area campana nota come “Terra dei Fuochi”.

Il testo passa ora all’esame della Camera dei deputati per la conversione definitiva in legge, che dovrà avvenire entro il 7 ottobre.

Le principali misure del provvedimento

Modifiche al Codice dell’Ambiente e inasprimento delle sanzioni

Il decreto introduce rilevanti modifiche al D.lgs. n. 152/2006 (Codice dell’Ambiente), con particolare riguardo alle fattispecie penali e amministrative relative al trasporto, all’abbandono e alla gestione non autorizzata dei rifiuti.

1. Sanzioni nel trasporto illecito di rifiuti

Viene introdotta una disciplina sanzionatoria specifica per le imprese che esercitano abusivamente attività di autotrasporto di cose per conto terzi in violazione delle norme ambientali.


In caso di mancata iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali, oltre alla sanzione per la specifica violazione, è prevista la sospensione dall’Albo (per persone fisiche e giuridiche) da 15 giorni a 2 mesi.

2. Nuove fattispecie per l’abbandono di rifiuti

Il decreto differenzia l’abbandono di rifiuti in tre distinte ipotesi:
– Abbandono di rifiuti non pericolosi (contravvenzione): sanzione pecuniaria da 1.500 a 18.000 euro.
 – Abbandono con veicolo a motore: aggiunta la sospensione della patente di guida da 4 a 6 mesi.
– Abbandono da parte di titolari d’impresa o responsabili di enti: arresto da 6 mesi a 2 anni o ammenda da 3.000 a 27.000 euro.

Violazione delle disposizioni locali sul conferimento dei rifiuti: sanzione amministrativa da 1.000 a 3.000 euro; se commessa con veicolo a motore, previsto anche il fermo del veicolo per un mese.

3. Gestione non autorizzata di rifiuti e discariche abusive

Il provvedimento ridefinisce e aggrava le pene per le condotte di gestione non autorizzata di rifiuti e realizzazione o gestione di discariche abusive:
– per rifiuti non pericolosi: arresto da 3 mesi a 1 anno e ammenda da 2.600 a 26.000 euro;
– per rifiuti pericolosi: delitto punito con reclusione da 1 a 5 anni.

Se la condotta comporta pericolo per la salute umana o l’ambiente è prevista la reclusione da 1 a 5 anni. In caso di rifiuti pericolosi e presenza di aggravanti ambientali la reclusione prevista va dai 2 anni a 6 anni e 6 mesi.

Se le violazioni sono commesse con veicoli a motore è prevista la sospensione della patente da 3 a 9 mesi.

4. Violazioni nella tenuta dei registri e dei formulari

Sono introdotte modifiche anche in materia di registri di carico e scarico, formulari di identificazione dei rifiuti e certificati di analisi dei rifiuti.

Le violazioni relative alla corretta gestione documentale delle operazioni sui rifiuti sono oggetto di nuove disposizioni sanzionatorie.

5. Potenziamento dei poteri del Commissario unico per la bonifica

Il decreto prevede l’autorizzazione di una spesa pari a 15 milioni di euro per l’anno 2025 a favore del Commissario unico per la bonifica delle discariche e dei siti contaminati, al fine di realizzare gli interventi di rimozione e bonifica nella Terra dei Fuochi.

Al Commissario vengono attribuiti poteri straordinari, tra cui: rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati; bonifica dei siti contaminati; attività di rivalsa e recupero delle spese sostenute nei confronti dei responsabili.

6. Istituzione del Dipartimento per il Sud

Il provvedimento istituisce, inoltre, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il nuovo Dipartimento per il Sud a cui vengono attribuite funzioni di: indirizzo strategico, coordinamento, promozione delle politiche di sviluppo per il Mezzogiorno.

Contestualmente viene disposta la soppressione della Struttura di missione ZES (Zone Economiche Speciali).

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