
- 01/10/2025
- Redazione
- 0
Il Consiglio UE approva la riforma del CBAM: meno burocrazia per le imprese, soprattutto PMI, ma invariati gli obiettivi climatici europei
Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato il regolamento che semplifica e rafforza il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), con l’obiettivo di alleggerire gli oneri burocratici per le imprese europee, in particolare le piccole e medie imprese (PMI), senza però ridurre l’ambizione climatica dello strumento.
Il nuovo regolamento, adottato nell’ambito del pacchetto legislativo “Omnibus I”, introduce una serie di semplificazioni pensate per rendere il CBAM più efficiente e meno costoso, garantendo comunque il controllo su circa il 99% delle emissioni incorporate nelle merci importate soggette al meccanismo.
“Se vogliamo che la transizione verde abbia successo e stimolare allo stesso tempo la competitività dell’Europa, dobbiamo ridurre gli oneri superflui. Questo strumento permette di farlo, rendendo la vita più facile alle imprese europee pur mantenendo le nostre ambizioni in materia di clima”, ha dichiarato Marie Bjerre, ministra danese per gli Affari europei.
Nuova soglia “de minimis”: esentate le importazioni fino a 50 tonnellate l’anno
Una delle novità più rilevanti è l’introduzione di una nuova soglia “de minimis”, che prevede l’esenzione dal CBAM per le importazioni fino a 50 tonnellate annue per ciascun importatore. Questo cambiamento è pensato per favorire le PMI e le persone fisiche che operano con volumi ridotti di merci soggette al meccanismo, sostituendo l’attuale soglia basata sul valore delle merci.
Meno ostacoli per gli importatori nel 2026
Per evitare difficoltà agli importatori nella fase iniziale del 2026, quando sarà richiesta la registrazione CBAM, il regolamento modificato permetterà di continuare temporaneamente le importazioni secondo specifiche condizioni, anche in attesa della registrazione formale.
Altre semplificazioni in arrivo
Il regolamento introduce ulteriori misure per facilitare l’attuazione del CBAM, tra cui: una procedura di autorizzazione più snella; semplificazione nella raccolta dei dati; regole più chiare per il calcolo delle emissioni e la verifica; nuovi criteri per determinare l’esposizione finanziaria dei dichiaranti autorizzati; adeguamenti alle norme sulle sanzioni e al ruolo dei rappresentanti doganali indiretti.
Una risposta concreta alla richiesta di semplificazione
Queste modifiche si inseriscono in un più ampio sforzo dell’UE per rendere la normativa più accessibile e meno gravosa, in risposta alle sollecitazioni espresse dal Consiglio europeo nell’ottobre 2024 e rilanciate nella dichiarazione di Budapest dell’8 novembre dello stesso anno.
Tra i documenti di riferimento, le relazioni di Enrico Letta (“Much more than a market”) e di Mario Draghi (“The future of European competitiveness”) hanno sottolineato la necessità di una “rivoluzione di semplificazione” per rafforzare la competitività europea.
In linea con queste indicazioni, la Commissione ha presentato a febbraio 2025 due pacchetti legislativi “omnibus” dedicati alla semplificazione nei settori della sostenibilità e degli investimenti, di cui questo aggiornamento al CBAM rappresenta un tassello fondamentale.
Leggi anche: Tassa sul carbonio: il Parlamento UE approva semplificazione del CBAM
I prossimi passi
Il regolamento sarà pubblicato a breve nella Gazzetta ufficiale dell’UE e entrerà in vigore tre giorni dopo la pubblicazione.