
- 29/09/2025
- Redazione
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L’intelligenza artificiale sta diventando una risorsa strategica sempre più centrale nel settore energetico
È quanto emerge dal nuovo studio presentato dalla Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia (FIRE), intitolato “Intelligenza artificiale per la gestione dell’energia”. Il rapporto, frutto di un anno di indagini, interviste e analisi, offre una panoramica completa sullo stato attuale dell’IA in ambito energetico, esplorandone potenzialità, limiti, prospettive e raccomandazioni operative.
L’iniziativa, realizzata grazie alla borsa di studio Bette Mebane, ha coinvolto imprese, esperti e stakeholder del settore, con l’obiettivo di comprendere come l’IA stia trasformando la gestione dell’energia, in termini di efficienza, sostenibilità e digitalizzazione.
IA e energia: uno scenario in evoluzione
Lo studio rileva che, almeno tra le imprese medio-grandi, l’adozione dell’intelligenza artificiale è già una realtà. Molte aziende stanno investendo in formazione interna, aggiornamento tecnologico e sperimentazione di nuove soluzioni. Le applicazioni più diffuse riguardano: Analisi dei dati con supporto IA (54%); Dispositivi con machine learning (50%) e Strumenti per l’analisi dei big data (46%)
Meno comuni, ma in crescita, sono le soluzioni personalizzate di IA (24%) e le applicazioni di nicchia. Le piattaforme generative come ChatGPT, Claude e Gemini sono utilizzate in modo moderato (42%), segno che anche questi strumenti stanno trovando spazio nelle strategie aziendali.
Opportunità, ma anche ostacoli
Il potenziale dell’IA nel settore energetico è enorme: può contribuire a migliorare l’efficienza operativa, ottimizzare i consumi, supportare la manutenzione predittiva degli impianti e facilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili. Tuttavia, lo studio non nasconde le difficoltà che frenano una diffusione più capillare.
Le principali criticità segnalate riguardano: sicurezza informatica; costi elevati di implementazione e carenza di competenze specialistiche.
Curiosamente, il timore di perdita di posti di lavoro – molto sentito in altri settori – è meno presente nel comparto energetico, che resta ad alta intensità di specializzazione tecnica.
Un’IA al servizio della transizione energetica
FIRE sottolinea come l’intelligenza artificiale possa essere un alleato fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica fissati dall’Unione Europea entro il 2050. In particolare, si prevede che in Italia il consumo energetico legato all’IA crescerà sensibilmente, passando dagli attuali 4 TWh a circa 10 TWh, con una potenza installata che salirà da 0,5 a 2,6 GW.
Tuttavia, il potenziale di risparmio è ancora più significativo: l’impiego strategico dell’IA potrebbe generare un risparmio compreso tra i 20 e i 40 TWh. Per raggiungere questi numeri, sarà fondamentale implementare politiche mirate e strategie di adozione intelligente.
Le raccomandazioni di FIRE
Il report evidenzia che, nonostante il supporto di iniziative europee come il Green Deal e il programma Europa Digitale, servono misure più specifiche per il settore energetico. In particolare, FIRE propone:
Incentivi nazionali e regionali per progetti di efficienza energetica basati sull’IA, con un focus sulle PMI
Programmi di formazione per professionisti del settore energia
Crediti d’imposta per investimenti in IA legati al risparmio energetico
Standard e linee guida per l’utilizzo responsabile dell’IA nelle infrastrutture critiche
Spazi di sperimentazione normativa, accesso a dati energetici open e fondi dedicati all’innovazione
Una guida per le aziende
Infine, per aiutare le imprese che intendono avviare un percorso di adozione dell’IA, FIRE ha elaborato una guida operativa basata sulle esperienze raccolte durante lo studio. Una sorta di “roadmap” passo dopo passo che illustra le fasi principali, dalle prime valutazioni strategiche fino all’implementazione concreta.
In un contesto globale in cui efficienza e sostenibilità diventano asset sempre più cruciali, l’intelligenza artificiale si conferma come uno strumento indispensabile per affrontare le sfide energetiche del presente e del futuro. Lo studio di FIRE offre un punto di partenza solido per orientare imprese, istituzioni e policy maker verso scelte consapevoli e strategiche.